La Gazzetta Siracusana

75° anniversario della notte di Capo Matapan. La storia della drammatica notte dove morirono 2308 marinai

Settantacinque anni fa si scriveva una delle pagine più triste della nostra storia denominata come la drammatica notte di Capo Matapan dove morirono 2308 marinai. Tra questi vi era il siracusano Nazareno Bramante, maresciallo capocannoniere imbarcato sul Regio Incrociatore FIUME. Noi abbiamo rintracciato il sig. Marino Miccoli figlio di un marinaio pugliese Antonio Miccoli.  “Insieme a Lui su quella Unità c’era imbarcato anche mio padre e suo collega Antonio Miccoli – ci spiega commosso il sig. Miccoli –  che fu uno dei pochi sopravvissuti di quella tragica notte in cui la squadra navale inglese con l’ausilio del radar fece il tiro al bersaglio sulle Unità italiane; infatti la I Divisione Navale stava recandosi a portare soccorso al Regio Incrociatore Pola fermo perché in avaria. Il risultato del tiro ravvicinato delle corazzate inglesi sulle ignare navi italiane – aggiunge – fu una vera e propria carneficina. Nel commemorare quei drammatici avvenimenti desidero inoltre evidenziare il fatto che Siracusa, per merito dell’iniziativa lodevole di una vostra attiva concittadina, la prof.ssa Lucia Bramante figlia del compianto Nazareno che citavo in premessa, è stata la prima città italiana ad avere una piazza dedicata ai Caduti e Dispersi di Capo Matapan”.

Ringraziamo il sig. Antonio Miccoli per averci fornito la foto dell’incrociatore “Fiume”

 

 

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