Siracusa – Circa 800 acierrini hanno partecipato alla Festa degli Incontri organizzata dall’ACR diocesana. Una festa che si è svolta in un ipotetica Città della Misericordia al Campo Pippo Di Natale di Siracusa. Il tema di quest’anno è stato “Viaggiando verso te”. Un “viaggio” svolto durante l’anno associativo all’interno delle parrocchie della diocesi nel quale i giovanissimi/giovani hanno viaggiato alla scoperta di Gesù. Fede, Speranza, Accoglienza, Gioia, queste le parole e i sentimenti che si sono sentiti durante la giornata della Festa degli Incontri. Bambini e ragazzi si sono districati in giochi, dove alla fine in Piazza Santa Lucia, dove all’interno della Chiesa a lei dedicata si è ricordato il sacrificio di Santa Lucia. Tutto questo è stato possibile anche al grande impegno della Responsabile ACR diocesana, Roberta Platania che insieme all’assistente diocesano Padre Lorenzo Russo e all’equipe diocesana dell’ACR hanno reso possibile la giornata della festa degli Incontri.
Padre Lorenzo, assistente diocesano dell’ACR ha parlato del gesto di Gesù che ha dato la vita per noi e le Lacrime di Maria che ha pianto per noi: “Mi sembrava la consegna più giusta – ci ha detto padre Lorenzo – in questa giornata in cui riflettiamo sulla Misericordia e penso che prima di tutto prima di fare Misericordia dobbiamo impararla. Possiamo impararla ci chiede il Vangelo guardando a Gesù che ci ama dando la Sua vita per noi sulla croce ma ci ama per sempre e ne è una testimonianza la Madonna che pur essendo Beata in cielo continua a prendersi cura dei suoi figli. Allora, veramente loro possono essere degli esempi importanti per noi guadando a loro nella vita di tutti i giorni i ragazzi e anche noi imparare a fare Misericordia con chi ci sta accanto”.
Il Presidente diocesano dell’ACR Raffaele Guerrieri ha parlato di questo viaggio della Chiesa dichiarandoci: “Si io semplicemente guadando stamattina l’icona che è stata riprodotta nel manifesto riflettevo su questo fatto che in realtà che la Chiesa vive all’interno del mondo, i cristiani devono vivere all’interno del mondo. Si parla tanto di Misericordia ma poi dobbiamo necessariamente frequentare i luoghi dove troviamo la vita delle persone. E quando noi ci interessiamo alla vita delle persone e viviamo una fede incarnata nella storia allora le opere di Misericordia miracolosamente ci appaiono e diventano concrete se no rimangono solamente come dice il Papa delle vuote parole. Questo lo si può fare quando il cuore è allenato, quando non cadiamo come ha detto recentemente il Papa visitando l’isola di Lesbos non cadiamo nell’indifferenza o quasi quasi ci dimentichiamo di quello che ci accade attorno. Dobbiamo essere inquieti e ci dobbiamo occupare della vita delle persone solo lì questa Misericordia e la fede che professiamo diventa un fatto concreta. La Misericordia e le grandi opere nascono in quel piccolo seme che ogni tanto noi seminiamo”.