“Rilevato che il pronto soccorso è ancora l’area di interesse pubblico ad accesso maggiormente critico per I cittadini” afferma l’on.Coltraro, presidente del movimento Sal, “ e considerato che ad oggi restano sul tappeto temi scottanti; dalla messa a punto di “Piani di gestione del sovraffollamento”, alla definizione di percorsi per I pazienti che coinvolgano l’intero ospedale, al versante degli operatori ridotti all’osso e spesso mal distribuiti, soprattutto nelle Regioni in piano di rientro, e considerato che la criticità maggiore è rappresentata dall’ iperflusso e dal sovraffollamento dei pronti soccorsi, dei DEA, e persino dello stesso numero unico di chiamata 118;
Posto che la prima risposta è certamente quella di rafforzare I servizi territoriali attraverso l’estensione dell’attività dei medici di base e dei servizi ambulatoriali di assistenza; di ricostruire un filo di continuità assistenziale prima e dopo il momento del pronto soccorso, ovvero, di riqualificare lo stesso metodo del triage e l’attivazione dell’unità di osservazione breve e intensiva (OBI).
Che la chiusura di strutture ospedaliere di primo intervento, come quello di Giarre, sta creando non poche criticità, che si stanno ripercuotendo sull’intero sistema sanitario provinciale, come il fermo dei mezzi di soccorso fino a 5 ore nei Ps in questione scoprendo di fatto tutta la zona ionica che nel periodo estivo sarà ancora più affollata.
“Tutto ciò premesso”, conclude l’On. Coltraro “chiediamo al Governo della Regione, l’istituzione urgente di una specifica commissione, che abbia il compito di far combaciare le finalità riorganizzative del sistema, e adottare tutte le opportune e necessarie iniziative al fine di addivenire a risultati sostenibili socialmente ed economicamente, che garantiscano l’assistenza e il diritto alla salute del cittadino nelle forme essenziali”.