La Gazzetta Siracusana

Sanità siracusana, Interviene la deputata regionale Marika Cirone

ospedale umberto I siracusaLa vicenda della sanità siracusana con la riformulazione di servizi e dotazione organica è ad un punto di snodo. La responsabilità delle scelte che gravano sulla classe dirigente sanitaria, sindacale, politica, istituzionale è massima, se si vogliono colmare gravi carenze e correggere diffuse criticità, nel rispetto delle linee programmatiche regionali. Bisogna tenere a mente che non ci sono risorse che bastano, se prima non si procede a una mappatura effettiva e reale dell’esistente, ad una verifica attenta costi – benefici, ad una condivisa idea progettuale di politica sanitaria, che coinvolga tutti gli operatori. Vanno di pari passo ottimizzazione dei servizi in chiave di personale, di tecnologie, ambienti e imperativa riduzione del tasso di migrazione sanitaria che incide in modo pesante sulla spesa regionale e sull’Asp. Atto propedeutico è razionalizzare, moralizzare, eliminare doppioni, valorizzare reparti e servizi che hanno migliorato la produttività, raggiungendo livelli di adeguatezza misurabili. Perseguire l’organizzazione in Dipartimenti (troppi quelli previsti) è funzionale se privilegia la logica dell’efficienza e dell’integrazione ed evita la parcellizzazione forzata dell’organizzazione e della gestione, figlia di un passato viziato che va prontamente superato. Sottrarre a un ruolo ancillare la cosiddetta medicina del territorio, mettendola in condizione di essere gli occhi e le orecchie della domanda sociosanitaria del territorio stesso è elemento rifondativo del progetto. A questi punti la proposta di lavoro approntata dall’Asp di Siracusa fa riferimento. Ha bisogno, però, di maggiore coraggio per raggiungere obiettivi attesi ed irrinviabili dalla  comunità siracusana.

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