Siracusa – A partire dalle 17 e fino alle 19 di domani, 6 febbraio 2016 in contemporanea nazionale, anche gli Animalisti Italiani di Siracusa saranno presenti in piazza Adda a Siracusa, per raccogliere le firme contro i circhi che prevedano lo sfruttamento di animali. “Ogni anno in Italia migliaia di animali esotici, selvatici e domestici vengono sfruttati e maltrattati per eseguire ridicoli spettacoli, – esordisce il presidente nazionale Walter Caporale – eppure il 65% degli italiani non vuole più che nei circhi vengano utilizzati gli animali. Vogliamo che lo Stato italiano recepisca questo messaggio e che un Paese democratico si dimostri tale recependo con una legge questa volontà. Invece il legislatore italiano non vede, non sente, non parla. L’unica legge in tema di circhi risale addirittura al 1968, la 337. Dopo l’assassinio di Alexander, la giraffa fuggita dal Circo Rinaldo Orfei e uccisa durante la cattura, la Regione Emilia Romagna ha approvato una risoluzione in cui la Giunta si è impegnata a obbligare i Comuni ad approvare regolamenti con il divieto di attendamento dei circhi con animali esotici, prendendo ad esempio alcuni comuni che avevano già provveduto in proprio ad emanare regolamenti più restrittivi: Bologna, Medicina, Monteveglio, San Lazzaro, Castello di Serravalle, San Giovanni in Persiceto. – conclude Caporale – Purtroppo, però, una regione non può svincolarsi da un decreto sancito dallo Stato e i circensi hanno vinto i ricorsi”. Sono numerosi i Paesi europei che hanno vietato i circhi che sfruttano gli animali: Austria, Belgio, Croazia, Estonia, Repubblica Ceca. In altri si limita fortemente l’uso degli animali o la tipologia di spettacoli (pratica ormai vietata all’estero è quella di far passare gli animali attraverso i cerchi di fuoco) come Danimarca, Finlandia, Grecia, Malta, Polonia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Regno Unito. E anche nel resto del mondo sono tanti gli Stati che rinunciano al circo con gli animali: Stai Uniti, Canada, Argentina, Brasile, Colombia, Costa Rica, Nuova Zelanda, India, Israele, Australia. In Italia, in controtendenza con il resto del mondo, non si vuole migliorare una legge vecchia di quarant‘anni che attribuisce al Circo, all’articolo 1, una “funzione sociale e pedagogica”, controvertendo il senso scientifico della pedagogia che si basa sull’empatia e la conoscenza dei messaggi di sofferenza. Inoltre il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per effetto della legge 163/85 del 1986, ogni anno stanzia attraverso il Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) oltre 6 milioni di euro per finanziare le attività circensi. Altro grande problema che il legislatore italiano non vede, non sente – e per questo motivo non parla e non agisce – è la presenza nei circhi di numerosi animali esotici e in via di estinzione: tigri, elefanti, rinoceronti, orsi, solo per citarne alcuni. I controlli degli organi competenti, la Sezione CITES del Corpo Forestale dello Stato e le ASL, rilevano che i circhi spesso non sono in grado di fornire la documentazione di ogni animale: l’autorizzazione prefettizia alla detenzione degli animali; la documentazione identificativa di ogni animale; la certificazione CITES, Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione, firmata a Washington nel 1973; la valutazione dello stato di benessere e della cura delle gabbie, alloggi, mezzi di trasporto e modalità di manipolazione degli animali; il piano di alimentazione, pulizia e disinfestazione; lo smaltimento delle deiezioni; la descrizione della tipologia degli spettacoli in cui sono utilizzati gli animali; le cartelle cliniche degli animali.