Le sue rivelazioni, corroborate dalle convergenti dichiarazioni del cognato SELVAGGIO Armando, anch’egli divenuto collaboratore di giustizia a seguito dell’operazione “EFESTO”, hanno consentito di ricostruire due episodi estorsivi, verificatisi nel 2012, in danno della ditta SICS di MISSERI Carmelo concretizzatisi nell’incendio di un escavatore meccanico e nel tentativo di incendiare una ruspa meccanica presenti all’interno del cantiere che la ditta SICS aveva allestito sulla Strada Statale nr. 124 Floridia – Siracusa. Un ulteriore riscontro veniva altresì offerto dal collaboratore di giustizia CORRENTI Antonino il quale, molto vicino a SALAFIA e MOLLICA, riferiva di aver saputo proprio da MOLLICA dell’attentato finalizzato a costringere MISSERI, che opponeva delle resistenze, a pagare delle somme a titolo estorsivo.
Il contenuto delle dichiarazioni dei collaboratori ed i riscontri oggettivi ottenuti dai militari del Nucleo Investigativo hanno permesso di ricondurre il progetto estorsivo in capo a SALAFIA Nunzio, vertice del sodalizio mafioso operante in Floridia, Solarino e comuni limitrofi, in collegamento con i clan APARO, BOTTARO-ATTANASIO e SANTA PANAGIA. La pretesa estorsiva si dimostrava diretta espressione della volontà di Nunzio SALAFIA che in questo modo mirava, oltre che ad ottenere l’ovvio ritorno economico derivante dall’estorsione, a ribadire il pieno controllo, ad opera del suo clan, del territorio. L’estorsione non si è concretizzata per il rifiuto opposto dalla vittima, che ha immediatamente denunciato i fatti.