La Gazzetta Siracusana

Siracusa, Reale e Progetto Siracusa a Garozzo: “Sindaco, salga a bordo c….”

SIRACUSA – Il movimento Progetto Siracusa denuncia che la città è “ancora una volta in ginocchio dopo un forte temporale“, con “pericoli quasi in ogni parte della città per l’integrità fisica ed i beni dei cittadini e della comunità, con punte di disagio inaccettabili in alcune zone puntualmente, e sistematicamente, sommerse ed isolate dalla pioggia”.

Il movimento politico aretuseo chiede al Sindaco di “prendersi le sue responsabilità e di mettersi finalmente a lavorare per risolvere i problemi della città anziché occuparsi delle questioni personali sue e del suo partito” e che “soprattutto, tolga il disco rotto che è tutta colpa delle precedenti amministrazioni”, sentenziando sul suo operato: “Dopo tre anni di vuoto pneumatico nella sua azione amministrativa non ci crede più nessuno. Dare la colpa agli altri non è solo infantile ma significa ammettere che non si sa come risolvere i problemi”.

Così il portavoce di Progetto Siracusa Ezechia Paolo Reale: “Le confido, signor Sindaco, un segreto che può esserle utile: ai cittadini non importa assolutamente nulla delle beghe interne al PD; vogliono che chi amministra si curi della sicurezza, dell’ambiente, del disagio sociale e dei tanti altri temi che costituiscono la ragion d’essere di una comunità locale. A chi gli chiedeva insistentemente di occuparsi attivamente degli affari dello Stato, il re di Francia Luigi XV rispose incurante con la famosa frase “apres moi le deluge” (“dopo di me il diluvio”). In realtà dopo di lui arrivò la rivoluzione francese”.

Infine, altri accostamenti e figure retoriche nella nota del movimento: “Oggi Siracusa, sia letteralmente che metaforicamente, sta affondando. Parafrasando una frase che la cronaca di un recente disastro ha reso celebre, le inviamo anche noi di Progetto Siracusa un’esortazione: “Sindaco, salga a bordo c….“ e non fugga le responsabilità che i cittadini le hanno affidato. Il diluvio, d’altronde, stavolta non sarà dopo di lei: è già arrivato”.

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