NOTO – Dieci sale espositive, centinaia di reperti che vanno dall’età preistorica a quella medievale, due piani da visitare e zero barriere architettoniche: da ieri pomeriggio Noto ha ritrovato il suo Museo civico archeologico, allestito nei bassi del complesso monumentale del Santissimo Salvatore – Ex Monastero delle Benedettine, in pieno corso Vittorio Emanuele. Ieri l’inaugurazione, alla presenza del soprintendente di Siracusa, Salvatore Martinez e del direttore del Parco archeologico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai, Carlo Staffile. Da domani, lunedì 27 settembre, sarà aperto al pubblico.
“Avete fatto un bellissimo lavoro – ha commentato il soprintendente di Siracusa, Salvatore Martinez – all’interno di questo grandissimo contenitore, grazie anche alla sinergia dei vari enti coinvolti. Noi dobbiamo condividere spazi, per condividere il nostro patrimonio artistico ed archeologico che spesso finisce in capannoni nascosti e difficili da visitare”.
Prima del taglio del nastro e della prima visita alle sale, il sindaco Bonfanti ha presentato il direttore del Museo, l’archeologo netino Paolo Marini, egittologo, curatore e coordinatore delle mostre itineranti del Museo Egizio di Torino, con cui partirà presto una collaborazione, ringraziando un’altra archeologa netina, Laura Falesi, curatrice dell’allestimento del Museo, finalmente riaperto dopo 35 anni di inattività.
“Un pensiero doveroso – ha concluso il sindaco Bonfanti – deve essere poi rivolto a Gioacchino Santocono Russo, studioso di archeologia e artefice del primo Museo civico archeologico di Noto inaugurato nel 1965. Di Paolo Orsi, Luigi Bernabò Brea e Giuseppe Voza, non finiremo mai di esserne riconoscenti per averci restituito le nostre radici”.