SIRACUSA – Si chiama “Siramuse” la nuova istituzione culturale nata dal partenariato speciale pubblico-privato, annunciato come il primo in Sicilia, tra il Comune di Siracusa guidato dall’amministrazione Italia e l’associazione Civita Sicilia. Ne sarà sede la storica Galleria civica Montevergini, a due passi da piazza Duomo in via Santa Lucia alla Badia, che diventerà quindi il Museo multimediale delle storie di Siracusa.
Santa Lucia e Caravaggio, Archimede, Eschilo e Platone, Paolo Orsi, Federico II, Enzo Maiorca sono gli otto personaggi, le cui vicende sono strettamente legate alla storia della città, che si raccontano e raccontano la loro Siracusa lungo il percorso museale di “Siramuse” attraverso tecnologie diverse e allestimenti scenografici. Raccontano il loro vissuto in diverse epoche della storia di Siracusa, mettendo in luce anche tematiche che sono attuali e di grande interesse per il pubblico contemporaneo: dall’intolleranza religiosa ai conflitti di potere, dall’amore per la cultura e per l’arte alla sete di conoscenza, di scoperte e di giustizia, al ‘conflitto’ tra politica e filosofia.
Ideato e curato interamente da Civita con il supporto della museologa e storica dell’arte Anna Villari, si è avvalso nella fase progettuale di un comitato scientifico di cui hanno fatto parte: Monica Centanni, studiosa di teatro antico; l’archeologo Lorenzo Guzzardi; Patrizia Maiorca, presidente dell’Area marina protetta del Plemmirio e figlia di Enzo Maiorca; Pucci Piccione, a lungo presidente della Deputazione della cappella di Santa Lucia; Lucia Trigilia, direttore del Centro internazionale di studi sul Barocco; Concetta Pipitone Voza, saggista e scrittrice, autrice di studi su Archimede.
I lavori dell’allestimento di “Siramuse” hanno adesso imboccato l’ultimo miglio e, in contemporanea, per la definitiva messa a punto del piano di comunicazione che porterà all’inaugurazione, si è avviata una collaborazione con “Made program“, l’Accademia di belle arti “Rosario Gagliardi” di Siracusa, con un workshop coordinato da Francesca Pavese, la graphic designer che per Civita Sicilia ha creato nome e brand identity del Museo.
Il workshop (vedi foto di copertina), che coinvolge gli allievi del corso di Graphic design dell’Accademia di belle arti, rinnova la collaborazione tra Civita Sicilia e “Made program” già sperimentata tempo fa con la mostra archeologica “Il kouros ritrovato”, e proseguirà anche dopo la fase di startup del Museo in una logica di valorizzazione reciproca di realtà culturali che operano nel territorio e, in particolare, delle giovani risorse umane.