Nell’Ordinanza si specifica che, in generale, è possibile attingere acqua nelle tre fontanelle pubbliche e presso la fontana artistica di Via Canale, solo in piccole quantità, per fini alimentari e domestici, non maggiore a litri 100 al giorno per singolo utente.
Inoltre, viene chiarito che il prelievo dell’acqua negli idranti pubblici di via Vittorio Emanuele, via Umberto, Piazza Nassiriya nell’area della Protezione Civile, e nel punto di accesso presso il Mattatoio comunale, avvenga solo per fini di pubblica necessità e urgenza da parte del personale delle Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco o da altre autorità.
Pertanto, è fatto divieto attingere acqua per altri usi, sia nelle fontanelle che nelle prese pubbliche (idranti) collocate nel centro urbano, così come nelle fontanelle pubbliche del Cimitero comunale e dell’abbeveratoio di via Bagni.
E ancora, è vietato attingere acqua nel punto di accesso del Mattatoio comunale se non autorizzati dal Comune di Canicattini Bagni – Ufficio Tecnico.
Infine, nello stesso provvedimento del dirigente dell’Ufficio Tecnico, si sottolinea che è vietata qualsiasi forma di commercializzazione dell’acqua verso terzi e per destinazioni non autorizzate dall’Ente.
L’Ufficio Tecnico – Servizio Idrico, potrà autorizzare la concessione temporanea d’acqua per particolari esigenze (ad esempio: siccità agricola, allevamento di bestiame, motivi igienico-sanitari, etc…), sempre in quantità limitate per non creare disservizio all’utenza, previa presentazione di richiesta di cui allo schema di domanda reperibile, così come l’Ordinanza in questione, sul sito Internet del Comune www.comunedicanicattinibagni.it (dal menù “Uffici e Procedimenti” sezione “Ufficio Tecnico” o dal menù “Atti e Documenti” sezione “Avvisi e Domande”).
Per poter usufruire di questo servizio è necessario:
• Versamento di € 35,00 per diritti di segreteria per rilascio autorizzazione;
• Deposito di € 100,00 per deposito cauzionale prelievo acqua potabile (per più di un servizio);
• Quantificazione dei prelievi d’acqua e alle modalità dell’Ente.
Ogni trasgressione a quanto predisposto nell’Ordinanza, si specifica in conclusione, verrà considerata “furto d’acqua”, ai sensi dell’art. 624 e seguenti del Codice Penale, e perseguita dal Comune, che predisporrà controlli anche con videosorveglianza, con la presentazione di denuncia-querela alla competente Autorità Giudiziaria.