CARLENTINI – Torna il Premio nazionale “Leone d’argento” giunto alla ventesima edizione, che sabato 13 settembre, alle ore 20, farà nuovamente vibrare piazza Diaz a Carlentini, celebrando il talento.
Sarà assegnato il Premio alla sicilianità “Francesco Favara Adorni”, dedicato a personalità nate a Carlentini o profondamente legate alla Sicilia, che si sono distinte nei settori dell’impresa, dello spettacolo, della cultura, del volontariato, dello sport, della comunicazione, contribuendo con la loro opera a diffondere un’immagine luminosa e orgogliosa della nostra terra.
A firmare il grande ritorno sono la Pro loco Carlentini ets e l’associazione culturale “La Meta”, guidate rispettivamente dai presidenti Amedeo Matteo Seguenzia e Maurizio Di Salvo. Un evento atteso e fortemente voluto, come sottolineano gli organizzatori, frutto di un lavoro sinergico e visionario che unisce tradizione e innovazione.
“Vogliamo riportare il Premio al centro della scena culturale siciliana – dichiarano congiuntamente i due presidenti Seguenzia e Di Salvo – dando nuova voce alle storie di eccellenza che attraversano la nostra terra. Perché raccontare il valore è il primo passo per costruire il futuro“.
E così, anche grazie al sostegno di diversi giornalisti e uomini di cultura dell’Isola, le due associazioni sono riuscite a riportare il premio in scena con una nuova veste, che vedrà alla conduzione uno dei volti più amati del panorama televisivo siciliano, Salvo La Rosa, sotto il coordinamento artistico di Salvatore Tolomeo.
Questa ventesima edizione del “Leone d’argento” è patrocinata dal Comune di Carlentini, dalla Regione siciliana, dall’Assessorato regionale ai beni culturali e all’identità siciliana, dal Ministero della cultura e sostenuto dall’Assemblea regionale siciliana, dai comuni di Lentini e Francofonte, dal Libero consorzio comunale di Siracusa e dall’Anci Sicilia.
È una storia che affonda le radici nella memoria collettiva, quella del “Leone d’argento”, nata quasi quarant’anni fa grazie a una commissione cittadina che volle riconoscere il valore di chi aveva saputo portare il nome di Carlentini oltre i confini locali, con dignità, dedizione e talento. Momenti indimenticabili come la dodicesima edizione al Parco archeologico di Leontinoi, con la partecipazione straordinaria di Pippo Baudo, che, dopo aver ricevuto il premio nel 1995, ne divenne presentatore e testimonial definendolo “uno dei premi culturali più significativi della regione”.
“Il Leone d’argento non è solo un premio – concludono Seguenzia e Di Salvo – è un simbolo. È la prova che dalla provincia può nascere cultura viva, capace di raccontare e restituire valore a una comunità. È il ruggito di una terra che non ha mai smesso di crederci. Oggi, quel ruggito torna a risuonare, forte di un tessuto culturale, imprenditoriale e istituzionale che ha scelto di investire in bellezza, in orgoglio e in narrazione“.