In Sicilia continua il crollo delle gare d’appalto di competenza regionale pubblicate sulla Gazzetta ufficiale e monitorate dall’Ance Sicilia. Lo afferma l’associazione, rilevando come tra il gennaio e l’agosto 2015 si è registrata un’ulteriore flessione del numero di bandi (155 contro i 172 dello stesso periodo del 2014, -9,88%) e degli importi posti in gara (189,1 milioni a fronte di 211,4 milioni dei primi otto mesi dello scorso anno, pari a -10,55%).
La provincia con il peggiore calo è stata Caltanissetta (-50% di gare e -81,50% di importi), mentre vi sono state insolite impennate a Catania (+37,50% di gare e +93,37% di importi) e a Ragusa (+62,50% di gare e + 142,40% di importi).
Analizzando le serie storiche annuali complete, emerge che il mercato degli appalti in Sicilia ha ormai toccato il fondo. Dal 2007, anno di inizio della crisi, con 1.238 gare per 1 miliardo e 269 milioni di euro, si è progressivamente scesi di oltre il 50%, fino al 2011, quando invece si era registrata una minima ripresa (615 gare, +7,89% rispetto al 2010, per 563 milioni, +5,42%).
Ma dal 2012 è ricominciata inesorabile e costante la discesa, che nel 2014 ha segnato appena 307 gare per 356,4 milioni. Rispetto al 2007, la flessione è stata di -75,20% per numero di gare e di -71,93% per importi. Il 2015, come detto, prosegue la serie negativa, portando ad agosto, rispetto al 2007, la soglia di perdita a -81,05% per numero di gare e a -78,75% per importi a bando. (fonte ansa)