Come sarà nel 2015 il peso complessivo del fisco (il Total Tax Rate) sulle piccole e medie imprese e sugli artigiani? Il Centro Studi Cna lo ha misurato e quantificato, andando a controllare, una per una, le principali città italiane, cioè tutti i capoluoghi di Provincia e di Regione.
Il risultato di questo lavoro capillare è il primo “Osservatorio permanente sulla tassazione di artigiani e piccole e medie imprese in 112 Comuni d’Italia”.
I risultati dell’osservatorio sono stati poi rielaborati dalla CNA di Siracusa per focalizzare l’attenzione sul posizionamento della città aretusea sul piano regionale e nazionale.
Nel 2015 si arriverà – dato medio su Italia – al 62,2%. Nel 2014 era del 63,9%.
Se guardiamo al dato locale Siracusa (18° città più tassata in Italia sui 112 comuni) si attesterà su una tassazione globale pari al 66,6% con un + 4,4% sulla media nazionale e con un lieve calo del 1,2% nel passaggio dal 2014 al 2015.
In Sicilia fa peggio solo Catania (tassazione globale prevista al 2015 pari al 70,5%) con Agrigento al 65,7%. Seguono Palermo (64,0%), Messina (63,8%), Caltanissetta (62,7%), Ragusa (62,0%), Enna (61,6%) e Trapani(60,2%).
Il centro studi ha infine calcolato Il c.d. Tax Free Day, un modo semplice ed efficace per capire fin dove arriva in dodici mesi la mano del fisco sulle piccole imprese.
Il limite oltre il quale inizia il guadagno dell’impresa è il 30 Agosto (96° peggior risultato sui 112 comuni). Il risultato è tra i peggiori d’Italia e va peggio solo a Catania (13 Settembre – 108° posizione).
Alla fine la faccenda più importante di tutte: nel 2014 quanto resta alle imprese?
Tutti i calcoli dell’Osservatorio sono stati fatti tenendo a riferimento come modello un’impresa manifatturiera individuale, con 5 dipendenti (4 operai e un impiegato), 430mila euro di fatturato e 50mila euro di reddito d’impresa, dispone di un laboratorio (350 mq di superficie), un negozio per la vendita (175 mq) e attrezzature.
A conti fatti il risultato è di un reddito disponibile previsto per il 2015 è pari a 16.684 €, in leggerissimo aumento rispetto al 2014 quando era pari a 16.118€.
“La verifica – commenta Antonino Finocchiaro presidente prov.le di CNA SIRACUSA – ci racconta di un territorio con una tassazione estremamente elevata e con un basso reddito d’impresa. In una fase come quella che viviamo non possiamo che auspicare un incremento sostanziale della riduzione dei tributi nei confronti delle imprese vessate anche da decine di adempimenti burocratici. Non possiamo nascondere che questa leggerissima riduzione non può minimamente compensare il dato del 2011 che vedeva una tassazione globale a Siracusa del 61,5%. Adesso auspichiamo che tutti i livelli di governo a partire da quello Nazionale si accorgano delle piccole imprese dando loro l’attenzione che meritano riducendo la pressione fiscale ed evitando una desertificazione d’impresa rischiosissima per il territorio e per il paese”.
“Abbiamo la necessità di riformare il fisco una volta per tutte – afferma Gianpaolo Miceli coordinatore dei Giovani Imprenditori – perché una tassazione sostenibile è il primo passo per la ripresa di un paese con grandi prospettive ma con problemi atavici che non riesce a scrollarsi di dosso, siamo prudentemente felici per l’inversione di tendenza di quest’anno ma ci aspettiamo molto, molto di più per favorire l’economia reale ed i tanti giovani che intendono nonostante tutto investire in questo territorio”.