Anche a Siracusa si è celebrata la festa della Repubblica. Dichiarazione del Sindaco Garozzo

Siracusa – Anche a Siracusa si è celebrata la festa della Repubblica. Erano presenti le massime autorità militari, civili e religiose della provincia. Il sindaco di Siracusa nel suo intervento ha detto: ” La Repubblica festeggia oggi il suo 70esimo compleanno. Un lungo percorso da quel 1946 che affidò all’esito referendario la nuova struttura dello Stato. Da quel giorno le celebrazioni del 2 giugno, avvicinando le Istituzioni alla collettività e stimolando il sentimento di appartenenza ai valori più nobili, ci ricordano i principi fondanti della Nazione e della sua grande civiltà. Oggi ricordiamo quindi non solo la nascita della Repubblica Italiana come forma di Stato scelta dai cittadini, ma riaffermiamo anche i principi di democrazia, di libertà e di solidarietà sociale sanciti dalla nostra Carta costituzionale. Principi che attraverso il suffragio universale e il voto alle donne hanno reso libero il nostro Paese. E piace ricordare, in questa occasione, il contributo di idee e di azioni che le donne impegnate nelle Istituzioni hanno dato alla crescita della Repubblica. Stiamo vivendo una crisi difficile per superare la quale occorre un grande sforzo, fatto anche di sacrifici, per aprire una prospettiva di sviluppo più sicuro e più forte: per conseguire questo risultato, dalle donne, dal ruolo che hanno ricoperto in passato e dalle responsabilità alle quali sono state successivamente chiamate nel corso di questi 70 anni, possiamo trarre un grande insegnamento. Oggi celebriamo la Repubblica ma guardiamo anche alla sua Costituzione, frutto di quella stagione di rinascita successiva alla Liberazione. Esse ci trasmettono la consapevolezza e l’orgoglio di essere italiani – aggiunge il primo cittadino – , consolidano un sentimento nazionale maturo. Questi devono rimanere i nostri valori, nonostante le tensioni di quest’ultimo anno; nonostante la disaffezione che allontana la gente dalla politica; nonostante i tentativi di delegittimazione dello Stato e delle sue Istituzioni; nonostante, infine, le turbolenze dei mercati e la vicenda dell’immigrazione che vorrebbero mettere in discussione l’impalcatura stessa dell’Unione Europea. Ecco perché quella di quest’anno è una Festa della Repubblica che deve lanciare lo sguardo anche sulla grande Nazione Europa che ci ha assicurato benessere, stabilità e sicurezza. Conquiste che alcune spinte vorrebbero mettere in discussione, e con esse anche quella pace della quale il vecchio Continente ha goduto per tanti decenni. L’Italia, l’Europa, crescono insieme quando si ispirano a valori ed Istituzioni democratiche e condivise: è un imperativo categorico per noi e per le future generazioni. Il nostro futuro sarà costruito positivamente se eleveremo il nostro livello di analisi e guarderemo oltre i tradizionali confini nazionali. Sapremo declinare meglio le prossime sfide se ci sentiremo Europei dimostrando di credere nei valori dell’unione tra i popoli. Un’unione che, oltre ad essere imposta da leggi che abbiamo voluto e scritto, deve essere consapevole scelta anche nei confronti delle generazioni future: esse avrebbero infatti difficoltà a concepire le barriere tra i popoli visto che pensano il loro destino intrecciato a quello dei giovani degli altri Paesi.