Augusta – I coordinatori augustani di Fratelli d’Italia, Enzo Inzolia e Marco Failla, commentano: “Mentre da Parigi giungono i dettagli della barbarie dei sanguinari terroristi, il Governo italiano si dispone ad accogliere chiunque abbia voglia di sbarcare sulle nostre coste e ad istituire ad Augusta, addirittura dentro l’area portuale, un “hotspot” per l’immigrazione, cioè uno dei sei centri di identificazione previsti nel Mediterraneo”.
Spiegano: “Un centro di identificazione che inevitabilmente si trasformerà in centro di permanenza a tempo indefinito per il semplicissimo motivo che, concentrandosi in pochi porti i quotidiani arrivi di centinaia di migliaia di migranti, questi ultimi non potranno essere trasferiti altrove prima del sopraggiungere di altri. Ciò sarà ovviamente incompatibile con le normali operazioni del porto che, insieme alla Città e al comprensorio, ne subirà tutte le conseguenze commerciali e occupazionali”.
Aggiungono: “Ma in questo caso la nostra preoccupazione non è solo di carattere economico. Sappiamo tutti che non sarà possibile controllare la moltitudine di immigrati e prevenire atti delinquenziali, come già avvenuto nel recente passato. Inoltre sarebbe assurdo concedere a potenziali terroristi infiltrati l’imbarazzo della scelta dell’obiettivo, dato che nel porto di Augusta si concentrano una delle basi più importanti e strategiche della Marina Militare, i supporti logistici della NATO, il più grosso agglomerato petrolchimico d’Europa, altri impianti industriali particolarmente sensibili sotto il profilo della sicurezza”.
Concludono: “Dopo aver condotto insieme a comitati di cittadini due anni di battaglie, anche vinte, non cederemo proprio adesso. Ad Augusta non dovranno sorgere centri per immigrati, a qualunque titolo, e, come indicato dalla stessa mozione di indirizzo approvata dal Consiglio Comunale il 12 ottobre scorso, l’hotspot venga istituito in un porto non core. Augusta non sarà una nuova Mineo!”.