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Augusta, il porto commerciale rischia di morire se continua ad ospitare un centro per identificazione per i migranti

vinciullo

Siracusa – Lunedì il Comitato Portuale di Augusta si riunirà per discutere delle problematiche inerenti il futuro del Porto Commerciale Megarese. Lo comunica lOn. Vincenzo Vinciullo, Presidente della Commissione Bilancio e ProgrammazioneallARS.

Una volta tanto si abbia il coraggio di assumere posizioni chiare ed intransigenti a tutela del porto e degli augustani!

Il Porto Commerciale, quello che deve diventare il polo attrattivo degli scambi navali con lOriente, non può continuare ad ospitare un centro per identificazione di extracomunitari!

La presenza di soggetti svantaggiati, richiedenti asilo politico, che scappano dai loro Paesi, che fuggono giustamente dalla guerra e che cercano di assicurare ai propri figli un futuro migliore, non può danneggiare il futuro dei nostri figli.

Si abbia il coraggio di dire che, ha proseguito lOn. Vinciullo, da oltre un anno tre navi sequestrate, ancorate nel Porto Commerciale di Augusta, impediscono allo stesso di svolgere la propria funzione.

Si abbia il coraggio di dire che stiamo perdendo ingenti finanziamenti europei perché non si riescono ad eseguire i lavori.

Si abbia il coraggio di dire che il porto è assolutamente insicuro così come insicura è la presenza di questi nostri fratelli che scappano dalla fame e dalla guerra.

Si abbia il coraggio di dire che continuando così il Porto Commerciale di Augusta rischia di essere definitivamente chiuso.

Si abbia il coraggio di alzare la voce e rivendicare il diritto della nostra Terra a decidere il nostro destino, il nostro futuro!

Non si continui ad avere paura di assumere posizioni che solo apparentemente sembrano xenofobe, ma, che, invece, sono alla ricerca di sicurezza e dignità per chi viene da lontano.

Il porto commerciale non è stato pensato per ospitare un centro di identificazione o di prima accoglienza.

La funzione storica per il quale il porto è stato realizzato non si sposa assolutamente con quella umanitaria.

Quella commerciale serve ad assicurare un futuro non solo alla città di Augusta e alla provincia di Siracusa, ma a tutta la Sicilia e al Meridione dItalia.

Quella umanitaria, invece, serve ad assicurare un futuro certo, solido e dignitoso a chi viene da lontano.

Si separino, così com’è giusto, le due funzioni!

Giovedì incontrando i responsabili dellimmigrazione al Ministero degli Interni ho ribadito quella che dovrebbe essere la posizione di tutto il territorio: un NO intransigente a realizzare un centro di prima accoglienza allinterno del porto, un SIgeneroso a realizzare questa struttura, sempre in area di proprietà dellAutorità Portuale di Augusta, ma fuori dal porto commerciale.

Ho ribadito, ancora una volta, ha continuato lOn. Vinciullo, della presenza nei pressi del pontile della cementeria Buzzi Unicemdi unarea già in parte attrezzata che può essere destinata ad accogliere i migranti.

Il nostro non è un no frutto di odio e ostilità, ma è un no per assicurare agli augustani un futuro, ai migranti una accoglienza più dignitosa e più riservata e non, come avviene adesso, alla vista di tutti.

Sono sicuro che, ha concluso lOn. Vinciullo, il Comitato Portuale saprà dibattere e discutere su questo argomento, elaborando una soluzione che sia, allo stesso tempo, di intransigente difesa del territorio e di generosa accoglienza dei migranti che scappano da situazioni drammatiche e che tendono le loro mani verso di noi.


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