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Augusta, il sindaco contrario all’istituzione di un hotspot nella città megarese

Cettina Di Pietro (1)

Augusta – Anche il primo cittadino di Augusta si schiera contro la possibilità di creare un hotspot di identificazione nella citta megarese. “Creare un centro di identificazione ad Augusta, sia nel porto che fuori da esso, è impossibile: prima il Governo ne prenderà atto, prima ci si potrà muovere per trovare una soluzione alternativa”. Così il primo cittadino di Augusta, Cettina Di Pietro, sulla previsione del Governo di allestire un Hotspot nel paese del Siracusano.
“Alla luce della tragedia verificatasi a Parigi, per la quale manifestiamo il nostro più sentito cordoglio, si impongono delle serie riflessioni. Ad Augusta – continua il sindaco – sono presenti il più grosso polo petrolchimico d’Europa, una base Nato e l’arsenale militare marittimo. Tutti palesemente siti ‘sensibili’ che, se presi di mira da terroristi infiltrati fra i migranti, genererebbero danni irreparabili e incontrovertibili per tutto il Paese, non solo per i cittadini di Augusta”.
“Qui non è solo in ballo lo sviluppo economico di una città e di una Regione che conta strategicamente sul porto di Augusta, qui è in gioco la sicurezza dei cittadini e di tutta la nazione. La nostra comunità, già a partire dall’operazione ‘Mare nostrum’, ha dato tantissimo in termini di risorse umane ed economiche. È arrivato il momento di dire ‘basta’. Questa amministrazione – conclude la Di Pietro – dice ‘no’ alla costruzione di un Hotspot nel proprio territorio e all’utilizzo di Augusta come punto di sbarco”.


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