Non c’è pace al Sud per i giganti della distribuzione: Coop e Carrefour. Il primo chiuderà sei supermercati in Sicilia, l’altro cederà uno degli ultimi pezzi di rete che le resta nell’isola, una ventina di punti vendita in franchising più un deposito. Nel Mezzogiorno non si vede la fine di una crisi dei consumi che, in questa parte del Paese, rimane devastante.
Entro la fine dell’anno e dopo i gravi problemi degli anni passati, Coop Sicilia ha comunicato ai sindacati che abbasserà la saracinesca nei supermercati di Pachino, Avola, Mazara del Vallo, Pozzallo e Scicli.
“Il fatturato raggiunto nei punti vendita – comunica la società ai sindacati – è inferiore alle attese e agli investimenti effettuati, a causa dell’attuale congiuntura globale sfavorevole,con perdite nel 2014 elevatissime“.
I 43 commessi impiegati saranno distaccati in altri punti vendita siciliani che non hanno dichiarato esuberi di personale.
Colpo di scena invece per Carrefour Italia: ha comunicato, a sorpresa, la cessione dell’intera rete di vendita di Palermo e Trapani e il deposito di Carini alla Cds, società che fa capo al gruppo distributivo Romano di Caltanissetta.
La scorsa primavera, quando denunciò 77 esuberi in 21 supermercati Carrefour Market, a Palermo e Trapani. L’azienda impiegava in tutta l’isola 612 lavoratori. “La decisione di procedere al licenziamento collettivo – spiegava l’azienda in un documento inviato ai sindacati – deriva dalla persistente situazione di crisi in cui versa l’intera rete aziendale diretta in Sicilia”.
Nel 2014, il gruppo Carrefour Italia ha perso 112 milioni. Da tempo Carrefour ha in atto una politica di rientro dal Mezzogiorno e di rafforzamento al Nord, la parte del Paese più ricca: allo scorso giugno contava su 65 negozi in Sicilia, 20 in Calabria e 2 in Basilicata. Completamente dismessa la rete in Puglia.