Il Ministro Pinotti, accompagnata dal Capo di Stato MAggiore della Difesa Gen. Graziano, ha incontrato nel pomeriggio i militari della Marina Militare che hanno fermato 17 presunti scafisti, rivolgendo loro il proprio apprezzamento per l’attività volta a contrastare il traffico di essere umani nel Mediterraneo.
“Un’ operazione brillante, la cui importanza è confermata dai numeri” ha detto il Ministro che al Comandante ed a tutto il personale di Nave Fasan – impegnati nell’operazione Mare Sicuro – ha rivolto il suo ringraziamento per l’impegno nel contrasto del traffico di uomini, a garanzia della sicurezza marittima, nazionale e internazionale.
Riguardo all’operazione Mare Sicuro, ed alla missione europea EUNAVFORMED, di cui l’Italia è al comando, Il Ministro ha sottolineato che oltre all’obiettivo di contrastare l’attività degli scafisti, hanno al centro il tema della sicurezza complessiva.
L’operazione coordinata dalla procura di Siracusa, era cominciata durante la notte, quando le imbarcazioni sospette, prive di bandiera, sono state identificate da nave De la Penne, è stata effettuata a circa 90 miglia a nord-ovest della località libica di Derna, da un team di fucilieri di Marina ed incursori imbarcati sulle navi della Marina militare De la Penne e Fasan, impegnate nell’ operazione Mare Sicuro. I militari sono saliti a bordo di un peschereccio che aveva al traino una seconda imbarcazione che era stata impiegata in attività di traffico di esseri umani.
Al termine dell’ispezione diciassette persone sono state fermate e condotte su nave Fasan, quindi trasferite ad Augusta a disposizione dell’ autorità giudiziaria.
Una conferma dell’importanza dell’attività svolta nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro, varata dal Governo a seguito dell’aggravarsi della crisi libica, a protezione delle linee di comunicazione, dei natanti commerciali e a contrasto delle possibili minacce terroristiche.
L’operazione Mare Sicuro – avviata dal 12 marzo 2015 – vede l’impiego di un dispositivo aeronavale con il compito di svolgere, in applicazione della legislazione nazionale e degli accordi internazionali vigenti, attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale.
Attività resa necessaria a seguito dell’aggravarsi della minaccia terroristica, al fine di tutelare i molteplici interessi nazionali, oggi esposti a crescenti rischi determinati dalla presenza di entità estremiste, e assicurare coerenti livelli di sicurezza marittima.
Il Dispositivo opera in area di mare di circa 160.000 km quadrati, situata nel Mediterraneo centrale e prospiciente le coste libiche. Sono assegnate al Dispositivo nr. 5 Unità Navali e sono impiegati circa 1000 militari al giorno.
A cura di Salvatore Pappalardo