Sono iniziati presso il Quartier Generale della Missione UNIFIL (United Nations interim Force in Lebanon), i lavori della Regional Force Commander Conference tesi a fare il punto della situazione e consentire un reciproco aggiornamento operativo delle varie missioni di peacekeeping ONU in atto nella Regione mediorientale.
Alla conferenza, organizzata dal Comando di UNIFIL, hanno partecipato i Capi Missione/Force Commanders, alti rappresentanti civili e militari di UNDOF (United Nations Disengagement Observer Force dislocata fra Siria e Israele), di UNTSO (United Nations Truce Supervision Organization schierata a Gerusalemme), di UNFICYP (United Nations Peacekeeping Force in Cyprus) e di UNSCOL (Office of the United Nations Special Coordinator for Lebanon), unitamente ad una rappresentanza delle Forze Armate Libanesi.
Dopo un breve indirizzo di saluto, il Generale di Divisione Luciano Portolano, Head of Mission e Force Commander di UNIFIL, ha aperto la sessione mattutina della conferenza invitando i partecipanti a condividere i risultati sinora raggiunti, ma anche le difficoltà incontrate nel particolare momento di forte tensione nello scacchiere mediorientale con particolare attenzione allo spillover del conflitto siriano. L’occasione è altresì propizia per valutare come le finalità indicate nei rispettivi mandati che sottendono a ciascuna missione siano implementate nel pieno rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e quali margini di cooperazione e collaborazione in ragione degli stessi mandati possano essere indivduati nell’ambito di tali operazioni.
Tra le missioni in corso in questa delicata area geografica, UNIFIL è senza dubbio quella che comporta il maggior impegno in termini di personale e mezzi, compresi assetti navali, unica contingenza nelle missioni UN. Ad oltre 11.000 unità ammonta infatti complessivamente il numerico del personale operante nella terra dei cedri, a fronte delle 1.221 unità di UNFICYP, 941 di UNDOF e 368 di UNTSO.