Non si sono fatte attendere le reazioni all’intercettazione shock pubblicata dal settimanale L’Espresso in cui l’ex primario Matteo Tutino, arrestato nei giorni scorsi per truffa, falso e peculato, avrebbe detto al presidente della Regione Rosario Crocetta a proposito dell’allora assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino “Va fatta fuori, come il padre“.
I deputati Cinquestelle all’ Ars chiedono “dimissioni subito senza se e senza ma” per il governatore Crocetta. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle all’Ars chiede a Crocetta di mettere fine alla sua pessima esperienza di governo, da sempre “disastrosa dal punto di vista amministrativo e ora anche vergognosa e intollerabile dal punto di vista etico e della legalità”.
“Se quanto pubblicato dall’Espresso – dicono i parlamentari – dovesse trovare conferme, Crocetta non può più ritenersi degno di rappresentare i siciliani. Tutto avrebbe dovuto fare il governatore fuorché rimanere in silenzio dopo le gravissime parole del suo medico, meritevoli di finire immediatamente sul tavolo della Procura della Repubblica. Come mai – ci chiediamo – Crocetta, che ha fatto della denuncia il vessillo del suo mandato e delle gite, spesso inutili, in Procura, la costante della sua azione di governo, davanti alla parole di Tutino non avrebbe trovato nulla di ridire?”.
“Ci auguriamo – continuano i deputati – che queste intercettazioni siano la spallata definitiva all’antimafia di facciata, usata finora solo in modo vergognoso per tappare le enormi falle di un’azione governativa nettamene insufficiente, a tratti inesistente e spesso dannosissima”.
“Ci aspettiamo – proseguono i deputati M5S – che gli ultimi gravissimi episodi superino i bassi interessi di bottega del Pd e degli altri alleati di governo, cosa che finora ha tenuto assieme i cocci del vaso governativo, da sempre in frantumi. Un assessorato, una poltrona o uno strapuntino di sottogoverno non possono giustificare la prosecuzione di una legislatura fallimentare. Né può giustificarla il terrore della mancata rielezione di tantissimi deputati a sala d’Ercole. Se ne facciano una ragione e comincino a cercarsi un lavoro: questo governo è morto. E’ ora di dare nuovamente voce ai siciliani con il ritorno alle urne”.
Altrettanto dure il commento del segretario nazionale dell’Italia dei Valori Ignazio Messina che afferma: “Le affermazioni contenute nelle intercettazioni anticipate dal settimanale L’Espresso in cui il medico Matteo Tutino dice a Crocetta ‘La Borsellino va fatta fuori come il padre’, sono davvero ignobili. Ancor più grave è l’assoluto silenzio del governatore della Regione che anziché replicare sdegnato ha preferito un assordante silenzio. Si tratta di una vicenda che indigna e che dimostra come Crocetta non possa più rimanere nemmeno un minuto sulla poltrona di presidente della Regione Sicilia”. “Crocetta avrebbe dovuto rispondere con decisione alle mostruose affermazioni di Tutino, in difesa della memoria e della dignità della famiglia Borsellino – ha osservato Messina – ed invece non ha proferito parola. La Sicilia civile, democratica e impegnata contro tutte le mafie non merita di essere rappresentata da un personaggio che preferisce la strada più breve della viltà e dell’ignavia a quella, carica di dignità, del coraggio e del rispetto della memoria”.
Il senatore del Pd Giuseppe Lumia si è detto “disgustato della frase di Tutino. Sono parole inaudite. Penso anch’io che Tutino vada allontanato da qualunque servizio pubblico. Mi rifiuto di pensare che Crocetta lo abbia sentito e non abbia reagito con tutta la durezza di cui è capace. Il fatto, comunque, è così grave che non bisogna escludere nessuna decisione”.
“La squallida vicenda Tutino-Crocetta – dice il vice segretario regionale di Idv Paolo Caracausi – conferma la necessità di porre subito fine a questa esperienza di governo, come già da tempo Idv chiede alle forze politiche presenti all’Ars. Già nei giorni scorsi avevamo chiesto le dimissioni del governatore, lanciando una petizione firmata in massa dai siciliani per staccare la spina a un governo in cui è venuta a mancare l’etica e la morale, come ha detto bene Lucia Borsellino”.
“Crocetta non ci ha mai rappresentato e le intercettazioni di cui oggi parla la stampa ci fanno vergognare, da siciliani, di averlo come presidente – continua Caracausi – Idv aveva già detto che non avrebbe partecipato alle manifestazioni del 19 luglio, condividendo la scelta dei figli di Paolo Borsellino, e oggi più che mai pensiamo di aver fatto la scelta giusta. Non vorremmo incontrare alle manifestazioni personaggi che sostengono questo presidente. Ci aspettiamo da parte in primis delle forze politiche che sostengono il governo, ma anche e sopratutto dalle forze di opposizione, che l’Ars voti immediatamente la mozione di sfiducia a un soggetto che ci ha riempito di ridicolo, che nulla ha fatto per i siciliani e che, cosa ancor più grave, ha fondato la sua carriera politica su un’antimafia parolaia e falsa”.
Fonte: lagazzettapalermitana.it