FLORIDIA – “La Grande Guerra” tra storia e letteratura è stato il tema di un’interessante e attenta conversazione svoltasi al centro culturale “G.Ierna” di Floridia. Dopo l’introduzione della vicepresidente del centro “Ierna” Giuseppina Martinez che ha sottolineato che durante la prima guerra mondiale ci sono “tante storie di mezzo che sono le storie dell’uomo comune, della moglie, dei figli che perdono il padre in guerra e siccome sono stati tanti i soggetti che hanno perso la vita in questa guerra. Sono tante le perdite umane e soprattutto le perdite familiari, sociali, culturali, è stato uno sconvolgimento per quei tempi”.
Subito dopo ha preso la parola la relatrice la professoressa Paola Blancato docente di Italiano e Latino ma appassionata di storia, la quale nella sua brillante relazione ha parlato in maniera semplice della prima guerra mondiale tra storia e letteratura. “Ho avuto l’idea di trattare – ha detto la relatrice – l’argomento da un punto di vista particolare mettendo in rapporto la storia con la letteratura cioè per vedere in sostanza come la letteratura abbia raccontato la grande guerra. E come a volte anche la letteratura ciò che si è scritto, ciò che si è pubblicato è stato usato anche per fomentare la guerra quindi questo rapporto intrinseco fra la storia e la letteratura. Ho scelto dei punti che mi sono sembrati molto significativi e meno conosciute e molto scomode. I conti con la prima guerra mondiale non li abbiamo fatti ancora del tutto c’è come una rimozione abbiamo qualcosa da farci perdonare. In quel momento l’Europa si presentava in due blocchi: la triplice alleanza che comprendeva l’Italia, l’impero Austro-Ungarico e la Germania e un’altra alleanza che si chiama la triplice intesa che comprendeva la Russia, l’Inghilterra e la Francia. Voi capite che queste alleanze erano anomale perchè l’Austria era stata la nazione con cui l’Italia aveva avuto combattuto le guerre di indipendenza quindi ci meraviglia un po che l’Italia si sia alleata con l’Austria. Oppure l’impero russo che si è alleato con la Francia e dell’Inghilterra che sono degli Stati diciamo completamente diversi. Nel giugno del 1914 l’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria, si trova in visita a Sarajevo in un attentato viene ucciso insieme alla moglie. Viene ucciso da un gruppo di giovani bosniaci. L’Austria attribuisce l’attentato alla Serbia. Un mese dopo – aggiunge la professoressa Paola Blancato – senza consultare i suoi alleati dichiara guerra alla Serbia. A questo punto scattano immediatamente le alleanze perchè la Serbia ad esempio era sotto la tutela della Russia. Quindi la Russia a sua volta entra in guerra e quindi tutti gli stati citati prima si trovano coinvolti. Successivamente entreranno in guerra anche gli Stati Uniti nel 1917 perchè avevano molti interessi da proteggere, perchè avanzavano molti crediti nei confronti dell’Inghilterra e anche perchè i sottomarini tedeschi andavano a distruggere le navi che portavano le materie prime in America. Poi è la volta del Giappone entra in guerra che a sua volta rivendicava le colonie tedesche in Cina. Quindi la guerra si espande a macchia d’olio. Ancora siamo nel 1914 e l’Italia non è entrata in guerra perchè l’Italia quando aveva stretto la triplice alleanza era che l’Italia sarebbe entrata in guerra solo per motivi difensivi. Contrari alla guerra – continua Paola Blancato – erano i socialisti in quanto ritenevano che dalla guerra le classi più disagiate non avrebbero avuto niente da ricavare ma la loro condizione sarebbe peggiorata. Contrari alla guerra anche i cattolici perchè non volevano inimicarsi la cattolicissima Austria. Erano contrari alla guerra i liberali giolettiani ma alla fine prevalsero gli interventisti per esempio alcuni socialisti rivoluzionari tra cui lo stesso Benito Mussolini. Oppure dei sindacalisti rivoluzionari come Arturo Labriola perchè pensavano che la guerra sarebbe potuta servire anche per attuare una rivoluzione sociale che loro auspicavano. Il governo Salandra che aveva sostituito il governo Giolitti firma un patto segreto il 26 aprile 1915 per entrare in guerra ma non con la triplice alleanza ma per entrare in guerra con l’intesa. Entra in guerra con la Russia, con la Germania, con la Francia e con i paesi che giravano attorno a questi Stati. L’Italia entra in guerra il 24 maggio 1915”. La relatrice ha alternato la storia con la lettura di alcuni scritti e poesia dei più famosi e scrittori dell’epoca come Ungaretti, D’Annunzio, ecc. Al termine la professoressa Filomena Migneco ha portato anche la sua testimonianza leggendo degli scritti.
Salvatore Pappalardo