SIRACUSA – Pubblichiamo l’intervento del comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Perdichizzi. “Oggi celebriamo il 201 esimo annuale della fondazione dell’arma. Ringrazio tutti i presenti di essere intervenuti: i familiari dei caduti che sono parte integrante della famiglia dell’arma così come l’associazione nazionale carabinieri, le famiglie dei militari, i militari di ogni ordine e grado, il personale civile della difesa, i delegati cobar, le signore ed i signori ospiti. Mi scuso, ma non ho preparato un discorso formale, per ragioni che tra poco illustrerò, preferisco, per una volta, dare spazio alle emozioni. La vita di ogni persona è caratterizza da fasi, tappe, da momenti in cui qualcosa termina per dare origine ad altro , questo per me, sotto il profilo professionale ma anche umano, è un momento di svolta, volge al termine il mio percorso di comandante territoriale, iniziato nel 1988 che si è snodato attraverso una serie di comandi di compagnia, proseguendo con esperienze presso nuclei e reparti operativi, con un altro comando provinciale e di cui l’odierno incarico si avvia a costituire l’ultima tappa, in sostanza il mio destino è non operare più a livello provinciale. Ogni ufficiale dell’arma, sin dalla più giovane età, viene formato per reggere il comando, da solo, ai vari livelli, è una sfida esaltante, con cui misurarsi, per anni, senza risparmio e “senza rete”. A prescindere dalla rilevanza e dal prestigio dell’incarico che a breve andrò a ricoprire a Palermo, il contatto con il territorio, così profondo intenso ed immediato, le funzioni di pg nel settore delle investigazioni ed il rapporto con gli uomini sul campo , so che mi mancheranno e poiché più le cose sono vissute intensamente e più sono destinate a lasciare traccia, non v’è dubbio che questo comando, questi collaboratori, questa città, l’intera provincia e la sua gente, mi resteranno nel cuore, lasciandomi un segno profondo. Un particolare ringraziamento desidero quindi rivolgere alle autorità presenti che, nel reciproco rispetto di ruoli e funzioni, ho imparato a considerare dei volti amici: a Sua Eccellenza mons. Salvatore Pappalardo arcivescovo metropolita di Siracusa, nostra preziosa guida spirituale, che ha interrotto appositamente le sue udienze per essere con noi e che non potrà trattenersi per tutta la cerimonia, al Prefetto Armando Gradone che non ci ha mai fatto mancare il suo supporto e la sua comprensione che si spende per questa terra con generosità esemplare. al sindaco Giancarlo Garozzo che rappresenta questa comunità cittadina con il suo carico di esigenze e speranze, al presidente del tribunale dr Antonio Maiorana vertice giudiziario di provata saggezza che rappresenta l’ autorità giudiziaria al pari del procuratore ,dr Paolo Giordano, magistrato di grande esperienza che, guida, con garbo, rigore e lungimiranza le nostre attività di pg insieme alla sua squadra di pubblici ministeri. Al Questore dr Mario Caggeggi, cui aldilà della stima professionale, mi legano sentimenti di grata e profonda amicizia, al comandante marittimo in Sicilia, contrammiraglio Nicola De Felice che rappresenta anche l’autorità militare più elevata della provincia, al comandante provinciale della gdf col Nino Spampinato cui mi unisce, oltre che il presente, anche un passato comune in Calabria, al comandante di Sigonella col pilota Vincenzo Sicuso, ai comandanti delle capitanerie di porto, rappresentati qui da Domenico La Tella, dei vigili del fuoco e della forestale ed a tutti gli altri esponenti delle istituzioni, che magari per l’emozione, rischio di non aver nominato ma con cui ho condiviso gli impegni di questi anni; ringrazio quindi di cuore tutte le persone, specie le più semplici, che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare, sia titolo professionale che personale, in questi 4 anni e che mi hanno accompagnato nel mio percorso siracusano facendomi sentire a casa insieme alla mia famiglia. Ed a tal proposito permettetemi un ringraziamento dedicato a mia moglie Rosamaria ed i miei bimbi Giulia e Valerio, il loro affetto, la loro vicinanza, è il rimedio per ogni cruccio ed il più potente stimolo per superare ogni difficoltà , i carabinieri di ogni ordine e grado che vedete qui schierati, tra cui figurano i comandanti di stazione reparto ancora oggi cardine della nostra articolazione territoriale, rappresentano, insieme a tutti i colleghi, un comando provinciale composto da personale generoso, affidabile e di spiccate capacità professionali ed umane. i risultati conseguiti, con continuità, in questi 4 anni, lo dimostrano. Nel 2012 e nel 2013, in termini di arresti in Sicilia, il comando provinciale di Siracusa si è trovato dietro, solo a Palermo, Catania e Messina. mentre nel 2014, con un trend che si sta confermando anche per l’anno in corso, solo Palermo e Catania hanno fatto meglio. Si tratta è evidente di grandi realtà non paragonabili in termini di organici, densità di popolazione, estensione territoriale e potenzialità e tutto superando problemi, comuni a livello nazionale, quali il blocco del turn over e l’innalzamento dell’età media ma anche fronteggiando specifiche emergenze locali quali i continui sbarchi di migranti, 45.000 circa nel solo 2004, che hanno fatto di questa provincia la nuova Lampedusa. un fenomeno di impatto epocale alla cui gestione, i carabinieri hanno offerto contributo generoso, in sinergia con il prefetto, il procuratore, la questura, la gdf, la marina militare e molti altri. Io non posso quindi che ringraziare ciascuno di questi carabinieri, con orgoglio di comandante. Infatti i risultati di pregio non sono mai merito di un singolo, peraltro non sono uso parlare di me in questi termini , lascio agli altri ogni valutazione sul mio contributo e su come ho interpretato il mio ruolo, ma dei miei uomini, che ho imparato a conoscere ed apprezzare giorno per giorno, voglio illustrare le doti, l’impegno , la professionalità, il senso di responsabilità che li rendono ancora un punto di riferimento per i cittadini di questa provincia , per le altre istituzioni, per i colleghi delle altre forza dell’ordine e ffaa, per il mondo della scuola, del lavoro, per le associazioni e per quanti credono nella legalità e nella giustizia. Questi risultati sono frutto di condivisione, coesione , impegno e disciplina corale, in uno sforzo proteso al bene dell’istituzione e dei cittadini. Per carattere sono uno che è difficile da accontentare, che chiede molto, prima a se stesso e poi ai collaboratori. La risposta che ho ricevuto dai militari di questo comando provinciale, a partire da quelli della sede, fino a quelli di ciascuna delle articolazioni territoriali più periferiche, è stata sicuramente superiore alle aspettative, segno di grande senso del dovere e di grande impegno. I frutti di questo impegno, di queste capacità e di questi sacrifici, possono essere letti come ho fatto prima in alcuni semplici dati, ma cosa più importante si possono leggere riflessi negli occhi di tutti coloro , e sono tanti, che grazie agli sforzi di questi carabinieri , esprimono, ancora una volta, fiducia stima e considerazione nei confronti dell’arma non solo di questa provincia. Ufficiali, marescialli, brigadieri, appuntati e carabinieri, nel ringraziarvi ad uno ad uno, di cuore, a voi voglio dedicare, non un testamento spirituale, non è ancora il momento, ma qualche riflessione da condividere: ai moltissimi che già danno il meglio di se stessi e si sentono realizzati a pieno nel servizio, dico grazie, proseguite così, senza dimenticare che si può sempre fare meglio e che l’obiettivo più importante è sempre quello che si deve ancora raggiungere, la tradizione dell’arma non consente di cullarsi sugli allori; a coloro che attraversano momenti di difficoltà, dico, non chiudetevi in voi stessi, affidatevi ai colleghi di ogni grado, guardate con fiducia alla scala gerarchica e confidate nello spirito di corpo e nella solidarietà, valori che sono alla base della storia della nostra istituzione, per l’arma tutti sono importanti ed il contributo di ciascuno alla causa comune è sempre risorsa preziosa a tutti infine dico: abbiate il coraggio di essere sempre voi stessi, di non rinnegare mai i vostri ideali, siate orgogliosi di quello che fate e di come lo fate ed abbiate la forza di non scegliere la strada più facile, il percorso prescelto non è mai un dettaglio rispetto alla destinazione, le scorciatoie avvicinano al baratro, la gente, le istituzioni, il paese hanno bisogno di carabinieri generosi, coerenti, consapevoli, e dediti senza riserve alla propria missione ed agli altri. Vi auguro le migliori fortune personali e professionali, le nostre strade sono destinate ad incrociarsi ancora viva l’Italia, viva la provincia di Siracusa, viva l’Arma dei Carabinieri”.
L’intervento del Comandante provinciale Colonnello Perdichizzi
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