Migranti, Sea Watch 3 al largo di Augusta. Il sindaco di Siracusa: “Pronti ad accogliere i 47 migranti”
SIRACUSA – La nave Sea-Watch 3 con a bordo 47 migranti, soccorsi il 19 gennaio, si trova al largo di Augusta, in attesa (vedi immagine in evidenza delle ore 19 fornita da marinetraffic.com). L’unità navale battente bandiera olandese, di proprietà della ong tedesca Sea-Watch, aveva giustificato stamani l’avvio della navigazione verso le coste siciliane, dopo alcuni giorni in acque internazionali, spiegando con un tweet di trovarsi a ridosso di un ciclone con onde alte e vento gelido.
Mentre il ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha già reso noto alle agenzie di stampa che “i porti italiani sono e resteranno chiusi”, una ventina di associazioni siracusane hanno lanciato l’appello per chiedere al sindaco del capoluogo aretuseo, Francesco Italia, di “condividere e sostenere, con una richiesta formale, al Comandante della Capitaneria di Porto, di garantire immediatamente un approdo sicuro alla nave e predisporre tutto ciò che è necessario all’accoglienza delle persone che vi si trovano a bordo”.
Un appello raccolto, a stretto giro, dal primo cittadino di Siracusa. “L’amministrazione comunale di Siracusa – fa sapere – è pronta ad accogliere i 47 migranti che si trovano in mare aperto, a bordo della Sea Watch 3, avvalendosi della collaborazione della Curia e di tante associazioni che sono state contattate e hanno dato la loro disponibilità”. Il sindaco Italia rende noto di aver già scritto al ministro della Marina mercantile e, per conoscenza, al prefetto e al comandante della Capitaneria di porto di Siracusa, chiedendo di consentire l’attracco del natante.
“Siracusa, città di mare e da sempre porto aperto – afferma il sindaco – fa dell’accoglienza un tratto distintivo al quale non intendiamo derogare. Quando ci sono richieste di aiuto da parte di persone in stato di incertezza e di angoscia, anche a causa delle difficili condizioni meteo-marine, non si può rispondere, come ha fatto il ministro Di Maio, di rivolgere la prua verso Marsiglia: così si negano solo i diritti sanciti dalle norme internazionali e della navigazione. Invece di speculare politicamente sulla sorte di 49 persone alimentando le tensioni con la Francia, il Governo autorizzi l’attracco a Siracusa della Sea Watch 3. Al resto penseremo noi, la Curia e tutte le associazioni di volontariato che si sono dette immediatamente pronte a prestare aiuto come storicamente abbiamo sempre fatto e come hanno sempre fatto la Sicilia e l’Italia”.
Qui di seguito la nota diramata da Legambiente Siracusa e sottoscritta da diciassette associazioni. “La Sea Watch 3 è di fronte al porto di Siracusa in cerca di riparo dal mare in tempesta, con i 47 migranti allo stremo delle forze, tra cui almeno otto minorenni, salvati sabato scorso da un sicuro naufragio e dal rischio che finissero nelle mani della sedicente guardia costiera libica che li avrebbe ricondotti nei lager di quel paese. Nel momento in cui rivolgiamo questo appello, tra Capo Passero (Portopalo di Capo Passero) e Capo Molini (Acireale) sono almeno 15 le navi, perlopiù navi mercantili di grandi dimensioni, che proprio a causa del maltempo, hanno già trovato o stanno trovando riparo a ridosso delle coste della Sicilia sud orientale (marinetraffic.com).
La nave umanitaria si trova al limite delle acque territoriali italiane, il comandante ha già più volte chiesto un porto sicuro che nel rispetto del diritto internazionale (a partire dalla Convenzione di Amburgo sul Sar, secondo la quale gli Stati hanno l’obbligo inderogabile di garantire l’approdo di persone in difficoltà in un luogo sicuro nel più breve tempo possibile) non può essergli negato. “Ci troviamo di fronte a un ciclone mediterraneo, un fenomeno meteorologico piuttosto raro con onde di 7 metri, pioggia e vento gelido”. È il tweet della Sea Watch in cui informa che sta navigando in questa tempesta in cerca di riparo. Chiediamo che si consenta immediatamente alla nave di trovare riparo nel porto di Siracusa. Di fronte al pericolo imminente di una strage non possono esserci scuse per non accogliere la richiesta di aiuto. Siracusa è “Città per la pace e per i diritti umani”, lo ha dimostrato in tutti questi anni accogliendo e avviando a percorsi d’integrazione migliaia di cittadini stranieri, soprattutto tra i più vulnerabili come i minori non accompagnati. Siamo pronti a fare la nostra parte anche questa volta.
Chiediamo al Sindaco di condividere e sostenere, con una richiesta formale, al Comandante della Capitaneria di Porto, di garantire immediatamente un approdo sicuro alla nave e predisporre tutto ciò che è necessario all’accoglienza delle persone che vi si trovano a bordo”.
Le associazioni sottoscrittrici dell’appello sono: Amnesty International Gruppo Italia 85, AccoglieRete Onlus, Arci Comitato Territoriale di Siracusa, Arciragazzi Siracusa 2.0, Associazione Astrea in Memoria di Stefano Biondo, Associazione il Gozzo di Marika, Assoraider delegazione di Siracusa, Cgil Siracusa, Chiese Evangeliche Battiste di Siracusa e Floridia, Comitato Attivisti Siracusani, Coordinamento Casa Rossa, Legambiente Siracusa, Slow Food Condotta di Siracusa, Socie e soci di Banca Etica – Sicilia Sud Est, Stonewall – Associazione di iniziativa Glbt, Unione degli Studenti di Siracusa, Zuimama Arciragazzi.