C’è una forza sotterranea nella Poesia che travalica la struttura del verso, il significato della parola. Va oltre, nel contesto di una ispirazione che ha in sé la passione dell’anima rivelata delle cose. Tutto diventa vivo, palpabile. Una festa del cuore, insomma.
Ecco perché ogni volta che nasce un poeta si ha la sensazione che il mondo possa avere ancora speranza per riaccogliere l’umanità nell’uomo.
Davide Maria Quarracino si chiama il giovane poeta che LietoColle ha pubblicato poche settimane fa e il titolo della sua silloge appare abbastanza suggestivo: Frangiflutti.
Luisa Pianzola, che ne ha curato la prefazione, parla del libro come di “una piccola opera compatta, ritmata da un respiro regolare che lega i frammenti poetici, alternati a momenti di prosa, senza cedimenti e con la riconoscibilità di una voce poetica matura.”
L’analisi è sicuramente giusta:
“Durante i mattini senza mattina/ sembra sorgere l’ultimo di ogni sole./ Noi stiamo dopo che smette di piovere/ dove l’acqua rimane a cantarci dentro./ Non qui, non lì, noi viviamo nel mezzo.”
Una ricerca poetica, quella del giovane poeta campano, strutturata su una costante indagine della propria autobiografia interiore ed espressiva. Una lettura sicuramente da consigliare a tutti coloro che amano e collezionano libri di poesia.