I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, unitamente a personale della Stazione di Rosolini, hanno tratto in arresto per i reati di porto e detenzione illegale di armi comuni da sparo, alterazione di armi, furto di energia elettrica e ricettazione DIPIETRO SEBASTIANO, classe 1976, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio ed in materia di armi.
I Carabinieri, con il supporto di personale Enel, hanno accertato il furto di energia elettrica effettuato mediante manomissione del contatore ed all’allaccio diretto alla rete pubblica. Insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, i Carabinieri hanno deciso di effettuare una perquisizione domiciliare all’abitazione ed alle pertinenze della stessa finalizzata alla ricerca di armi. Ed è proprio in un magazzino adibito al deposito di attrezzi agricoli che i militari hanno rinvenuto, all’interno di una cassa panca occultato da una coperta, un fucile con canne mozzate con n. 2 cartucce calibro 12 in canna, una cartuccera con ulteriori 36 cartucce calibro 12, una pistola a salve privo di tappo rosso ed una carabina ad aria compressa, il tutto sottoposto a sequestro dagli operanti. Nel prosieguo delle operazioni di perquisizione, inoltre, è stato rinvenuto svariato materiale di dubbia provenienza, presumibilmente oggetto di furti perpetrati negli ultimi mesi in quel entro cittadino. In particolare, sono stati rinvenuti svariati attrezzi da lavoro, attrezzi per il giardinaggio e l’edilizia, attrezzatura varia per la potatura, un motozappa, un decespugliatore, un gruppo elettrogeno, una saldatrice, una sparachiodi, delle seghe elettriche, svariati trapani e smerigliatrici, un tritacarne professionale completo di accessori, un kit completo da pesca, due computer portatili, un ipad ed un set di bicchieri in cristallo.
Si invita, pertanto, chiunque abbia subito furti di tali oggetti a presentarsi presso la Stazione Carabinieri di Rosolini al fine di riconoscere i propri beni e rientrarne immediatamente in possesso.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva tradotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.