Rosolini – Dopo la bocciatura del punto relativo alla mozione d’ordine “ Rinuncia del gettone di presenza per l’intera consiliatura e destinazione di tali somme in un apposito fondo da inserire nel Bilancio Comunale” nel corso dell’ultima seduta consiliare da parte della maggioranza, i distinguo e le prese di posizione da parte dei diretti interessati non tardano ad arrivare . A stigmatizzare la bocciatura il gruppo di riferimento del consigliere comunale Giovanni Spadola, indipendente, uno dei cinque firmatari della proposta. “Avevo proposto il prelievo del punto ad apertura di consiglio -afferma Spadola- ma la mia proposta è stata bocciata con la motivazione che l’argomento avrebbe richiesto troppo tempo per essere trattato. Ero invece dell’avviso che sarebbe bastato un minuto per prendere una decisione. La verità è che mancava la volontà nel rinunciare ai gettoni, e si é capito alle due di notte. Ancora una volta debbiamo prendere atto che la maggioranza non vuole collaborare con chi vuole essere propositivo per il bene della città”. Spadola ha annunciato la formulazione da parte sua la rinuncia al gettone, sia per le sedute consiliari che per le commissioni. “Chi dei consiglieri – conclude Spadola – vorrà aderire potrà venire con me ed iniziare assieme a impinguare il fondo di solidarietà. Alla bocciatura della maggioranza noi intendiamo rispondere con questo piccolo gesto concreto”. Altro consigliere comunale a far sentire la propria posizione in merito, la professoressa Concetta Calvo. Nel premette di non volere polemizzare con nessuno, la Calvo, evidenzia come casi di “gettonopoli” non vedono coinvolta in nessun caso Rosolini per cui sollevare il caso si tratta di mera . demagogia populista che va di moda in questo periodo alla quale non intende associarsi. “ Il gettone di presenza – afferma Calvo – costituisce un piccolo e simbolico rimborso spese che non può essere minimamente inquadrato nella problematica degli sprechi e dei privilegi nelle pubbliche amministrazioni. Se la rinuncia al gettone è finalizzata a scopo benefico, credo che la beneficenza si fa senza clamori pubblicitari e ciascuno la fa o non la fa nel privato, secondo la propria coscienza. Se invece la rinuncia è finalizzata al risparmio per problemi di bilancio, potrebbe essere presa in considerazione solo in un contesto di azzeramento totale di tutte le indennità che riguardano sindaco, assessori, presidenza del Consiglio e indennità di funzione dei dirigenti. Rispetto a queste indennità mensili continuative infatti il gettone di presenza costituisce un importo insignificante e ridicolo. Per queste ragioni – afferma la Calvo – sono contraria alla rinuncia al gettone perché lo stesso non costituisce un privilegio o un’appropriazione indebita e soprattutto perché in politica non si può accreditare l’idea di fare di tutta l’erba un fascio”.
Rosolini, bocciata la mozione che prevedeva la rinuncia del gettone di presenza
di
pubblicato il