Siracusa – Sabato 26 e domenica 27 settembre si terrà nella sala conferenze della Camera di Commercio di Siracusa un congresso di Urologia dedicato alla neoplasia vescicale non muscolo infiltrante organizzato dall’Unità operativa complessa di Urologia dell’ospedale Umberto I di Siracusa diretta da Bartolomeo Lentini.
Il meeting, dal titolo “Non muscle invasive bladder cancer: what’s new?” nasce per riunificare a Siracusa, in un unico evento formativo, le più nuove esperienze di ricerca, diagnosi e trattamento della neoplasia vescicale non muscolo infiltrante, grazie al contributo ed alla presenza delle massime professionalità italiane nel campo, ed è rivolto in particolare a medici chirurghi appartenenti alle specializzazioni di Urologia ed Oncologia.
I lavori saranno aperti alle ore 9 di sabato 26 settembre dal saluto del direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta e dal delegato della Società italiana di Urologia Sicilia Carlo Magno e introdotti dal presidente del congresso Bartolomeo Lentini.
“La neoplasia vescicale non muscolo infiltrante – spiega Bartolomeo Lentini – è un’ampia realtà con la quale l’Urologia siracusana si confronta giornalmente. Numeri considerevoli, per quanto riguarda prevalenza ed incidenza. Nel 2013, su mille ricoveri ordinari effettuati nel reparto di Urologia dell’ospedale Umberto I di Siracusa, circa 350 sono ascrivibili alla patologia neoplastica vescicale e sue complicanze, sia nuovi casi, sia recidive o progressioni in corso di follow-up. Dato fondamentale per comprendere tali numeri è la presenza ambientale in loco di un SIN, il triangolo Augusta-Priolo_Melilli, che configura una aumentata esposizione ai fattori di rischio per insorgenza della neoplasia vescicale. La diagnosi ed il trattamento della forma non muscolo infiltrante, la più comune, segue ormai degli standard italiani ed europei tramite linee guida che indicano come ottimizzare il percorso del paziente affetto, in relazione alla sua “storia di malattia”. La ricerca e la tecnologia hanno proposto ed avviato l’utilizzo di nuove tecniche diagnostiche e di trattamento nell’intento di migliorare la gestione della malattia in termini di efficacia, sicurezza e diminuzione dell’invasività delle procedure”.