Siracusa – Si è svolto oggi, 8 ottobre, presso l’Ordine dei Medici di Siracusa il convegno dal titolo “Dalla psicopatologia all’estetica del contatto: lo sguardo gestaltico alla sofferenza relazionale”, organizzato dalla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell’Istituto di Gestalt HCC Siracusa-Palermo-Milano.
Di questo nuovo approccio estetico alla psicopatologia e alla psichiatria hanno parlato la dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb, Direttore dell’Istituto che organizza il convegno, il dott. Anselmo Madeddu, presidente dell’Ordine dei Medici e Direttore Sanitario dell’asp di Siracusa, il dott. Roberto Cafiso, Coordinatore DSM asp Siracusa, il dott. Gaetano Sgarlata, Responsabile CSM asp Siracusa, il dott. Maurizio Nicolosi, psichiatra asp Catania Analista CIPA, e i Didatti della Scuola di Specializzazione HCC Italy impegnati in varie strutture territoriali psichiatriche: Valeria Rubino, Giuseppe Sampognaro, Giuseppe Cannella, Michele Cannavò.
E’ stato presentato dai curatori Gianni Francesetti e Michela Gecele, Didatti della Scuola, il libro “La psicoterapia della Gestalt nella pratica clinica”, che raccoglie i contributi di 33 autori internazionali su questa prospettiva della cura della sofferenza relazionale.
Di questo nuovo approccio estetico alla psicopatologia e alla psichiatria hanno parlato la dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb, Direttore dell’Istituto che organizza il convegno, il dott. Anselmo Madeddu, presidente dell’Ordine dei Medici e Direttore Sanitario dell’asp di Siracusa, il dott. Roberto Cafiso, Coordinatore DSM asp Siracusa, il dott. Gaetano Sgarlata, Responsabile CSM asp Siracusa, il dott. Maurizio Nicolosi, psichiatra asp Catania Analista CIPA, e i Didatti della Scuola di Specializzazione HCC Italy impegnati in varie strutture territoriali psichiatriche: Valeria Rubino, Giuseppe Sampognaro, Giuseppe Cannella, Michele Cannavò.
E’ stato presentato dai curatori Gianni Francesetti e Michela Gecele, Didatti della Scuola, il libro “La psicoterapia della Gestalt nella pratica clinica”, che raccoglie i contributi di 33 autori internazionali su questa prospettiva della cura della sofferenza relazionale.
Questo incontro si è fatto promotore di un approccio alla cura delle relazioni basato non sulla ricerca delle cause ma sul riconoscimento della bellezza che abita il dolore.
In un tempo in cui ci chiediamo se sia giusto legittimare nuove tipologie di relazioni intime e di famiglie, dobbiamo chiederci se sia utile guardare alla sofferenza schermandoci dietro una diagnosi oppure attraversare il vissuto della persona per lasciare emergere il desiderio di raggiungere l’altro.
In un tempo in cui ci chiediamo se sia giusto legittimare nuove tipologie di relazioni intime e di famiglie, dobbiamo chiederci se sia utile guardare alla sofferenza schermandoci dietro una diagnosi oppure attraversare il vissuto della persona per lasciare emergere il desiderio di raggiungere l’altro.