“Prendiamo atto – ha dichiarato Paolo Amenta, Vice Presidente Anci Sicilia – che c’è la volontà di tutte le componenti istituzionali regionali di intervenire per scongiurare questa grave minaccia ambientale. Riteniamo che l’art. 38 del cosiddetto “Sbocca Italia” sia stato votato al buio a causa della forzatura prodotta dal voto di fiducia e per questo abbiamo chiesto in Commissione che l’Ars, utilizzando le proprie prerogative, proponga in maniera formale al Parlamento nazionale un disegno di legge che possa consentire una più ampia discussione e porti all’abrogazione di tale previsione”.
“La specialità del nostro Statuto attribuisce alla Regione competenza esclusiva in materia ambientale e paesaggistica nel nostro territorio e pertanto siamo in presenza di un sopruso che non può passare inosservato – continua Amenta -. Purtroppo, ancora oggi, si assiste a una eccessiva superficialità nelle approvazioni di VIA (Valutazione Impatto Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica) che è accompagnata all’assenza di una strategia rispetto alla pianificazione dello sviluppo del territorio e dell’utilizzo delle risorse comunitarie. Quello che chiediamo alla politica regionale è una adesione al modello di sviluppo sostenibile che i territori si sono dati per il futuro di questa terra. Comunque, non è detto che dalla Sicilia non possa partire l’iniziativa di un Referendum abrogativo grazie alla deliberazione di 5 Regioni”.