Siracusa, Comune e Santuario sono d’accordo: la Casa del pellegrino ospiterà 60 profughi ucraini
SIRACUSA – La “Casa del pellegrino” di Siracusa sarà destinata all’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina. Almeno su questo amministrazione comunale ed ente santuario Madonna delle Lacrime sono d’accordo.
Sulla struttura, di proprietà di Palazzo Vermexio ma concessa in comodato d’uso alla basilica mariana 25 anni fa, pende un contenzioso su cui dovrà esprimersi il Cga, chiamato in causa proprio dal Santuario dopo la decisione del Comune di revocare la concessione. In primo grado il Tar ha dato regione all’ente pubblico.
L’emergenza umanitaria in corso, intanto, ha spinto il sindaco Francesco Italia ad interloquire con il rettore don Aurelio Russo per trovare una soluzione condivisa. “Ha subito accolto favorevolmente la mia proposta – dice Italia – e pertanto siamo pronti, con l’aiuto della Caritas diocesana e in piena sintonia con la Prefettura, a destinare la struttura ai rifugiati. In una prima fase potrà accogliere una sessantina di persone. È un luogo di carità proprio nel nome della Madonna delle Lacrime. Ecco perché, fin quando sarò sindaco, non ci sarà mai spazio per attività ricettive come alberghi o strutture simili ma solo per l’accoglienza di coloro i quali per me sono i pellegrini della vita, siano essi siracusani o stranieri. Devo dire che don Aurelio ha risposto subito positivamente a questa mia richiesta. Ringrazio anche chi quotidianamente ci contatta per avanzare proposte di aiuto in termini economici, ma anche per donare vestiario o mettere a disposizione gli alloggi. Abbiamo pubblicato un link in cui inviare le proprie proposte che saranno poi mandate all’Anci“. Il riferimento del primo cittadino è al modulo online per mettere a disposizione alloggi privati a favore dei profughi ucraini.
Per quanto riguarda l’idea lanciata dal comitato “No villaggio” di Cassibile (che fa capo all’ex presidente di circoscrizione Paolo Romano) di destinare il sito all’accoglienza degli ucraini, Italia spiega: “Quella è un’area di protezione civile che il Comune ha realizzato proprio con questo fine. È a disposizione della città, ma anche della provincia in caso di necessità dovute a calamità naturali o situazioni simili. Abbiamo deciso di destinarlo già dall’anno scorso ai lavoratori extracomunitari del comparto agricolo per dare loro una degna sistemazione nel periodo di raccolta nelle campagne di Cassibile. Anche quest’anno sarà così. Quel luogo, fin quando sarò io a governare la città, non potrà mai essere un centro di accoglienza per profughi”.