La Gazzetta Siracusana

Siracusa, concluso il corso per pubblici ministeri: intervista al presidente del The Siracusa International Institute for criminal justice and human rights

SIRACUSA – Da qualche giorno è terminato il secondo di specializzazione per giovani pubblici ministeri provenienti da diverse nazioni. Molti gli argomenti trattati durante il corso. Noi ne abbiamo approfittato per intervistare il presidente del The Siracusa Institute for Criminal Justice and human rights Jean-François Thony

Presidente, in queste due settimane avete organizzato il secondo corso di specializzazione per giovani pubblici ministeri, provenienti da diverse nazioni. Ecco, quali sono state le tematiche che avete trattato?

“Per prima cosa – dichiara il presidente -, mi lasci esprimere la grande soddisfazione per essere riusciti anche quest’anno a coinvolgere moltissimi giovani magistrati da ogni parte del mondo al nostro programma di formazione. Le centinaia di candidature ricevute da tutti gli angoli della terra ci confermano che il corso offre strumenti di conoscenza e approfondimento di grande importanza per i pubblici ministeri in Europa, così come in Africa, America e Asia. Quanto alle tematiche trattate, posso dirle che il corso è stato suddiviso in due distinti moduli di formazione; il primo si è focalizzato sulla preparazione del lavoro dei pubblici ministeri nell’ambito delle indagini sui maggiori crimini internazionali, quali il traffico di esseri umani, i crimini finanziari internazionali e i crimini informatici, la contraffazione dei farmaci. Il secondo modulo invece, dopo lo studio delle nuove dinamiche d’azione globale del crimine organizzato, ha messo l’accento sugli aspetti teorico-pratici della cooperazione internazionale in ambito penale”.

Al corso avete dato anche molta importanza ai reati transnazionali come il traffico di esseri umani, i crimini finanziari e anche quelli informatici. Cosa ci può dire a tal proposito?

“La tratta di esseri umani, così come il traffico internazionale di stupefacenti – aggiunge-, i crimini informatico-finanziari e la contraffazione dei farmaci costituiscono oggigiorno alcune fra le più rilevanti e redditizie attività del crimine organizzato. Tutte queste condotte illecite si svolgono oramai su scala globale grazie alle nuove tecnologie informatiche e ai nuovi strumenti di comunicazione. Per combattere questi fenomeni diventano quindi decisivi due fattori principali; da una parte, la rapidità, e dall’altra, l’efficacia con cui chi indaga su questi crimini è capace di intervenire. In questo senso, come già le ho specificato nella precedente domanda, un modulo specifico del corso è stato dedicato alla cooperazione internazionale in materia penale. Le procure dei diversi paesi devono sempre più essere capaci di collaborare in maniera immediata, condividendo informazioni, procedure e imparando l’una dall’altra le cosiddette Best Practices. Tale cooperazione e assistenza reciproca risulta oggi essere anche di estrema importanza nell’ambito della lotta al terrorismo internazionale”.

L’Istituto di cui lei è Presidente a livello internazionale sta riscuotendo molti apprezzamenti per gli argomenti che trattate. Cosa ne pensa?

“L’Istituto che ho l’onore di presiedere dal 2015 continua a portare avanti oggi lo straordinario patrimonio di conoscenze, attività e risultati conseguiti in quarantacinque anni di storia, frutto del lavoro encomiabile del nostro Presidente Onorario, il professor Cherif Bassiouni che l’ha fondato qui a Siracusa nel 1972. Nel corso degli anni l’Istituto si è imposto come uno fra i più importanti istituti specializzati in formazione giuridica a livello mondiale, ed è grazie alle nostre attività nell’ambito dello sviluppo della giustizia penale e della protezione dei diritti umani che siamo oggi riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo.Il nostro lavoro ruota intorno a tre pilastri fondamentali: programmi di assistenza tecnica in diversi paesi del mondo per lo sviluppo di sistemi penali efficaci e a protezione dei diritti umani, programmi di formazione specialistica per giovani penalisti, magistrati, avvocati, accademici, funzionari di polizia, e attività di ricerca nell’ambito della lotta al crimine organizzato.Lavorare per la giustizia penale, significa contrastare le attività illecite della criminalità transnazionale e promuovere una cultura della giustizia nel mondo. Siamo contenti di condurre tanti progetti in giro per il mondo partendo proprio dalla città di Siracusa, storicamente conosciuta come città della pace e come ponte tra il mondo arabo e l’Europa”.

 

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