Seduta consiliare dedicata al “question time”. In apertura dei lavori il consigliere Simona Princiotta è stata autorizzata, per motivi d’urgenza, a dare lettura di un’interrogazione presentata in mattina riguardante la vicenda della gara d’appalto per la gestione degli asili nido comunali. Nella sua interrogazione, che si allega, il consigliere ha denunciato presunte illegittimità nella “predisposizione degli atti presupposti e consequenziali”.
La prima parte della seduta è stata dedicata alle modalità di gestione del “question time”. Da parte del consigliere Castagnino è stato chiesto il motivo della mancata calendarizzazione delle sue interrogazioni, tutte precedenti a quelle oggetto della seduta odierna; il consigliere Firenze, invece, ha denunciato la cattiva abitudine dell’assenza in aula di assessori e dirigenti deputati a rispondere alle interrogazioni; argomenti ripresi anche dai consiglieri Vinci e Salvo, mentre per il consigliere Castelluccio “L’aula deve avere il rispetto che merita”. Castelluccio ha anche parlato di “Metodo squalificante e di diffuso malessere nel Consiglio”.
Prima di entrare nel merito dei lavori, è toccato al segretario generale, Costa specificare le modalità del “question time”, mutuato dal Parlamento: “Un consigliere interroga, l’amministrazione risponde, eventualmente assistita dagli uffici, il consigliere può dichiararsi soddisfatto o meno. A questa modalità- ha concluso- si aggiunge la richiesta della risposta scritta alle interrogazioni. Entrambe soddisfano il potere ispettivo del Consiglio”.
Si è poi entrati nel vivo dell’attività ispettiva.
La prima interrogazione, a firma del consigliere Cetty Vinci verteva sul Collegio dei Revisori dei Conti. Partendo dalle dimissioni del presidente, Nicola Lo Iacono, e dal successivo bando dell’Amministrazione per la sua sostituzione, l’interrogante chiedeva se era stata verificata l’eventuale incompatibilità di Lo Iacono, in quanto professionista incaricato dalla Procura come consulente per vicende riguardanti il Comune; ed il motivo per il quale, dopo le sue dimissioni, non si era proceduto allo scorrimento della graduatoria, come avvenuto in altri Enti locali, ma ad un nuovo bando di selezione, esponendo quindi il Comune al rischio di ricorsi da parte di terzi interessati e al pagamento di possibili danni. Vinci ha infine invitato l’Amministrazione a ritirare in autotutela l’avviso pubblico.
A rispondere, per iscritto, l’assessore Scrofani per il quale “Dalla documentazione prodotta al momento della nomina di Lo Iacono non risultava incompatibilità né alcuna causa ostativa. Da parte dell’avvocatura comunale- scrive Scrofani- non si ritengono sussistere possibilità di danni erariali a seguito di eventuali ricorsi da parte di altri interessati. Sul ritiro del nuovo – ha concluso Scrofani- l’Avvocatura si è espressa in maniera contraria perché esso mira a restituire l’interezza dell’organo nel tempo più rapido possibile”. Il consigliere Vinci si è detto non soddisfatto della risposta anche con riferimento alla mancata garanzia della minoranza.
La seconda interrogazione del consigliere Vinci, sulla gestione delle mense scolastiche, partiva da un vademecum del ministero della Sanità finalizzato ad incrementare l’autogestione. “Oggi più che mai- ha detto Vinci- si presenta la necessità di rendere concretamente effettivo questo passaggio iniziato già per le scuole elementari. Forse non tutte le scuole potrebbero essere in grado di affrontare un’autogestione, ma nel nostro Comune ci sono scuole che potrebbero avere le strutture, i locali e la capacità per intraprendere l’autogestione del servizio mensa, sostenute dalle richieste dei genitori che potrebbero anche rinunziare al contributo del Comune”. Alla luce di questa premesse, il consigliere ha chiesto all’Amministrazione di attivare le procedure necessarie per il passaggio all’autogestione del servizio mensa nelle scuole primarie e ad esaminare le richieste degli istituti comprensivi che hanno già i requisiti necessari in quanto gestiscono il servizio per le classi superiori.
A rispondere l’assessore alle Politiche scolastiche, Valeria Troia: “Nel 2013 l’Amministrazione ha fatto un’indagine esplorativa chiedendo a tutti gli Istituti di competenza la propensione a diventare stazione appaltante del servizio mensa, ma nessuno ha voluto aderire alla sperimentazione per cui si è proceduto con il sistema attuale” aggiungendo che “Il servizio di refezione scolastica è un servizio pubblico locale “a domanda individuale”: l’Ente locale, quindi, non ha l’obbligo di istituirlo ed organizzarlo. Se decide di farlo, è però tenuto al rispetto delle normative di legge in ossequio al principio del pareggio del bilancio. Rispetto all’Istituto Raiti che ne ha fatto richiesta- ha concluso Troia- l’autogestione della mensa escluderebbe qualsiasi possibilità di intervento del Comune, e la scuola dovrebbe comunque assicurare la mensa per tutti gli alunni”.
L’interrogazione del consigliere Stefania Salvo richiamava l’atto di indirizzo votato dal Consiglio lo scorso gennaio che impegnava l’Amministrazione “Ad individuare la sede dell’assessorato alle Pari opportunità che diventi al contempo casa delle associazioni che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni; a redigere un regolamento istitutivo della “Commissione comunale consultiva per le pari opportunità” con al suo interno rappresentanti della Giunta, del Consiglio comunale, del mondo della scuola e dell’associazionismo; ad istituire un “Albo comunale” delle associazione che si occupano delle stesse tematiche della discriminazione e lo sportello comunale di ascolto; a destinare stabilmente in bilancio delle somme per le pari opportunità”.
A rispondere l’assessore Valeria Troia: “L’Amministrazione sta lavorando ad individuare uno spazio all’interno del centro storico destinato a diventare sede dell’assessorato alle Pari opportunità; e a predisporre un progetto di massima che preveda al suo interno l’istituzione di uno sportello di ascolto e l’organizzazione di azioni e manifestazioni atte a sensibilizzare il territorio. In bilancio- ha concluso Troia- previsto un impegno di 10.000 euro”. Il consigliere Salvo si è dichiarato non completamento soddisfatto, auspicando un’accelerazione dell’iter amministrativo “fino ad oggi fermo”.
La quarta interrogazione, a firma del consigliere Simona Princiotta, riguardava l’utilizzo del campo scuola “Di Natale” con riferimento alle concessioni e agli incassi da queste derivanti. Per l’interrogante, infatti, alcune società sportive come l’Ellenika corrispondono cifre nettamente inferiori rispetto a quanto realmente dovuto in base alle ore concesse, chiedendo al contempo un controllo immediato delle somme incassate e l’invio di lettere di sollecito per eventuali differenze dovute. Princiotta, infine, chiedeva al dirigente di provvedere alla riassegnazione degli spazi, essendo già iniziata la nuova stagione calcistica.
In aula ha risposto l’assessore allo Sport, Pietro Coppa: “L’Ellenika come le altre associazioni sportive che utilizzano il campo di calcio del Di Natale ha corrisposto il canone secondo l’effettivo utilizzo. Nello specifico alle dichiarazioni delle stessa il direttore del Campo Scuola ha apposto il visto che comproverebbe un utilizzo inferiore alle ore richieste e rilasciate. Con riferimento al tema posto nell’interrogazione, ovvero se il pagamento debba essere commisurato alle ore richieste e concesse piuttosto che all’effettivo utilizzo, rilevo che nella concessione rilasciate dall’ufficio per il 2014 2015 non è previsto alcunché sul punto”. Ha poi continuato Coppa: “Occorre distinguere due ipotesi: quando il campo non venga utilizzato per scelta volontaria dell’associazione, credo che il canone debba essere corrisposto, salvo che il concessionario non abbia avvisato l’Amministrazione con congruo preavviso consentendo a terzi di utilizzare il campo; invece, qualora il non utilizzo dipenda da fatti indipendenti dalla volontà del concessionario, quali ad esempio potrebbero essere le cause di forza maggiore (eventi atmosferici) o la realizzazione di lavori che rendono impossibile l’utilizzo della struttura, in questo caso credo che sia giusto e corretto non fare pagare la tariffa per il mancato utilizzo.
Il problema sussiste e proprio per evitare che si riproponga il Dirigente dell’Ufficio Sport nella concessione rilasciata per la stagione sportiva 2015 2016 ha espressamente previsto: “Il pagamento mensile non potrà subire decurtazioni o riduzioni unilaterali legati al non utilizzo per motivi strettamente personali della società, neppure per avverse condizioni atmosferiche che non fossero riconosciute con ordinanza e/o altri provvedimenti adottati dall’Amministrazione Comunale.”
Per quanto riguarda la stagione in corso risulta agli atti che il Direttore del Campo Scuola ha vistato le dichiarazioni dell’Ellenika relative all’effettivo utilizzo della struttura; sino al mese di Febbraio il Dirigente ha attestato la correttezza del pagamento delle somme versate; per i mesi di marzo, aprile e maggio sulle dichiarazioni dell’Ellenika afferenti l’utilizzo ed il pagamento è presente solo il visto del Direttore Mica. La società ha corrisposto la somma di Euro 357,00 per i mesi da marzo a maggio ivi compresi 4 ore e mezzo di Giugno. Il canone mensile era di Euro 240,00. Pertanto vi sarebbe una differenza di circa 370 Euro sulla quale allo stato non mi risulta che vi sia un’accettazione per iscritto del Dirigente della correttezza delle somme versate. Per quanto riguarda il presunto ritardo nel rilascio delle concessioni per la stagione 2015 2016 rilevo che esso non mi risulta. L’avviso è stato pubblicato nei tempi previsti dal regolamento, ovvero prima del 30 settembre e le concessioni sono state rilasciate”.
La quinta interrogazione, la terza del consigliere Vinci, riguardava la Tasi, e l’emendamento approvato che obbliga al pagamento anche i proprietari di beni strumentali che, potendo determinare un sicuro contenzioso per la sua irregolarità, fa apparire solo previsionale il gettito di 8.800.000 euro derivante dalla riscossione della tassa. Per questo motivo il consigliere chiedeva la regolarità della proposta e dell’emendamento approvato che potrebbe causare un notevole danno nei confronti dell’Ente.
A rispondere il dirigente del settore Fiscalità, Ortisi che ha ricordato tra l’altro come già in precedenza l’Amministrazione avesse dato risposta sull’argomento. “Il testo della proposta votata – ha detto Ortisi- determina con assoluta precisione la volontà del Consiglio che individua soggetto passivo dell’imposta, tipologia di fabbricato e aliquota corrispondente”. Il consigliere si è dichiarato non soddisfatto, ribadendo la possibilità di contenziosi e di mancati incassi per l’Ente.
La sesta interrogazione, la prima del consigliere Massimo Milazzo, riguardava il destino dei lavoratori ex Socosi e Util Service. Nello specifico Milazzo chiedeva “Notizie in merito ai livelli occupazionali che il contratto con il nuovo gestore garantisce in favore di tutti gli ex dipendenti, compresi quelli interessati dalle procedure di mobilità e attualmente non in servizio; il numero dei soggetti che non saranno riassorbiti dal nuovo gestore; il tipo di contratto collettivo che sarà applicato dal nuovo gestore, se uguale a quello già applicato o diverso, ed in questo caso se questo comporterà un decremento degli emolumenti dei dipendenti; se il nuovo contratto, infine, comporterà il mantenimento o la riduzione del monte orario osservato prima con le società Socosi e Util Service”. Interrogazione che in aula è stata integrata dalla comunicazione del ricorso al Tar da parte di una società partecipante alla gara, con conseguente richiesta di sospensiva dell’affidamento del servizio alla società aggiudicataria. “Che ne sarà dei 15 lavoratori- ha detto Milazzo- che hanno accettato la mobilità e per i quali l’accordo sindacale prevedeva il riassorbimento da parte del nuovo aggiudicatario? Il ricorso blocca l’iter e tra un mese scade la proroga concessa”. L’assessore Coppa, nel suo intervento, ha lanciato la proposta di un prossimo tavolo tra Amministrazione, uffici e dipendenti delle ditte per trovare una soluzione condivisa che eviti all’Ente di assumere provvedimenti illegittimi guardando però alla salvaguardia occupazionale dei lavoratori.
Nella risposta scritta dal direttore generale, Vincenzo Migliore, notificata a Milazzo prima della comunicazione del ricorso al Tar, e comunque superata da questo sviluppo, veniva confermato l’obbligo, da parte del nuovo gestore, del mantenimento del personale impegnato nei precedenti appalti. “In merito al contratto- ha detto Migliore- sarà applicato il contratto nazionale “Multiservizi” in luogo dei precedenti “Commercio e servizi” o altri specifici, questo prevede tabelle orarie che potrebbero comportare livelli retributivi diversi rispetto al passato. L’offerta del RTI presentata prevede un regime orario diversificato degli addetti articolato in relazione alle diverse tipologie di servizio e la negoziazione tra le parti potrebbe assicurare il mantenimento del regime orario medio degli addetti rispetto ai precedenti appalti”.
La settima interrogazione, la seconda a firma Massimo Milazzo riguardava gli edifici di residenza pubblica popolare di proprietà del Comune per i quali il consigliere ha chiesto di conoscerne il numero e l’ubicazione, le condizioni di manutenzione, di agibilità e di sicurezza nonché l’esistenza di un’eventuale assicurazione contro i rischi da responsabilità civile da rovina di edificio; il numero e l’ubicazione di quelli accatastati, di quelli non accatastati e di quelli sfitti. Ed ancora gli introiti da locazione riscossi dal Comune negli esercizi 2013 e 2014, e l’ammontare delle spese di manutenzione straordinaria degli edifici in cui sono ubicati questi alloggi.
A rispondere per iscritto i dirigenti Giannì, Pisana, Borgione: per l’anno 2013 i fitti degli alloggi di Mazzarrona (Case Cipe ) ammontano a 439.676 euro; quelli di Case Parcheggio a 48.899, per un totale di 488.575 euro. Per l’anno 2014 i fitti degli alloggi di Mazzarrona (Case Cipe ) ammontano a 445.030 euro; quelli di Case Parcheggio a 50.146, per un totale di 495.177 euro. Per la costruzione e manutenzione straordinaria degli immobili ERP per l’anno 2013 sono stati spesi 66.204 euro; per il 2014, di contro, 253.832 euro. Per la manutenzione straordinaria degli impianti ERP e Case Cipe, per il 2014, sono stati spesi 20.075 euro, che portano il totale per il 2014 a 273.908 euro. Per il 2014 e 2015 non sono state previste risorse in bilancio per la manutenzione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, e si è sopperito con risorse destinate alla manutenzione di edifici di proprietà comunale per una spesa annua di 50.000 euro. Per quanto concerne gli edifici, gran parte necessitano di lavori di manutenzione straordinaria sia all’interno degli alloggi che nei prospetti e sono tutti assicurati per le responsabilità civili. Nel dettaglio degli edifici quelli accatastati sono: 120 nelle via Palma, 24 in via Bufardeci, 196 in via Barresi, 24 in via Antonello Da Messina, 171 in largo Russo, 138 in via Sturzo; quelli non accatastati sono 184 in via Algeri, 42 in via Amato, 120 in via Cannizzo, 54 in via Bonincontro, 158 in via Immordini. In gran parte accatastati i 20 di piazza Fratelli Bandiera e via Siracusa a Belvedere; ed i 12 di via dei Giacinti e via delle Delie a Cassibile. In fase di accatastamento, infine, i 50 in via Rizza. Il consigliere si è dichiarato soddisfatto.
Nell’ottava interrogazione, il consigliere Salvo Sorbello, ha chiesto di conoscere i motivi per i quali “Molte interrogazioni restano senza alcuna risposta”. A rispondere l’assessore alla Trasparenza Coppa, cui solo di recente è stata attribuita la rubrica Trasparenza. L’assessore ha assicurato il massimo impegno dell’Amministrazione per dare rapide risposte sul punto.
Nella nona interrogazione Sorbello, sulle orme dell’iniziativa Famiglie al museo, riproponeva il tema della libera fruizione dei beni culturali in città. “Se è senza dubbio lodevole che i musei siano aperti gratuitamente è indispensabile che lo siano anche i beni di proprietà comunale, come il teatro, che resta invece chiuso o a pagamento. I musei comunali di Roma consentono l’ingresso gratuito ai residenti mentre ai siracusani viene chiesto il pagamento del biglietto anche nelle prime domeniche del mese. Questa Amministrazione- ha concluso- ha concesso per pochi euro piazza Duomo ai nababbi in Ferrari per una cena privata mentre per la stessa iniziativa Renzi, da sindaco di Firenze, aveva incassato 130mila euro. I beni pubblici debbono essere innanzitutto dei cittadini”.
A rispondere in aula l’assessore alla Cultura, Francesco Italia: “A Siracusa i musei sono tutti di competenza della Regione, con le note problematiche che questo comporta. Come Amministrazione ci siamo mossi per rendere fruibili al massimo i beni di nostra proprietà, prevedendo peraltro facilitazioni per quelle fasce sociali che ovunque nel mondo ne beneficiano, come studenti e diversamente abili. Agevolazioni sono previste in misura un pò più contenuta per i siracusani che comunque stanno avendo la possibilità di conoscere meglio e con visite guidate alcuni monumenti cittadini. Nostra intenzione, come Amministrazione, è di ulteriormente incrementare questa offerta”. Il consigliere si è detto soddisfatto della risposta, ricordando però che esistono strutture non museali quali il palazzo dei Dogi di Venezia visitabili gratuitamente dai residenti, ed ha auspicato che molto presto tutti i beni di proprietà comunali siano fruibili gratuitamente dai siracusani.
Nella decima interrogazione, la sua terza ed ultima, il consigliere Sorbello, ha chiesto di conoscere tutte “Le delibere sottoposte al Consiglio (quindi anche quelle modificate successivamente o non approvate ) negli ultimi 5 anni in relazione all’addizionale comunale Irpef”.
A rispondere per iscritto il dirigente del settore Fiscalità locale, Giuseppe Ortisi: “Nel 2012 le delibere 112 e 119 del 20 agosto di riconferma dell’addizionale Irpef, sono state respinte; approvata invece la 150 del’8 ottobre con la quale l’aliquota viene fissata nello 0,7 % per reddito lordo annuo inferiore a 15mila euro, e dello 0,8 % in caso di reddito superiore. Nel 2013 la delibera 10 del 29 gennaio che a seguito della segnalazione del Mef, ha fissato nello 0,8% l’aliquota unica. Per l’anno in corso la proposta 33 trasmessa al Consiglio comunale è stata ritirata dal direttore generale”.
Non sono state invece trattate le interrogazioni del consigliere Rodante sulla bretella di Targia e sui lavori nel piazzale del Tribunale.