Approvato all’unanimità dal consiglio comunale il regolamento sui murales. L’atto è stato deliberato stamattina ed è stato il solo punto all’ordine del giorno giunto alla fine del suo iter. L’assemblea, iniziata con la lettura e l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, si è sciolta per mancanza del numero legale mentre era in discussione il terzo argomento, cioè il regolamento sulle arti e i mestieri di strada. Il presidente del consiglio comunale ha aggiornato i lavori alle 9,30 di domani.
Per due volte, nel corso della seduta, Salvo Sorbello ha proposto il prelievo del quarto punto in discussione – il regolamento degli asili nido – ritenendolo prioritario rispetto agli altri perché coinvolge le famiglie e centinaia di lavoratori, ma entrambe le volte il Consiglio ha deciso di non modificare l’ordine dei lavori.
Il regolamento per la “Realizzazione di murales ed arte urbana su spazi pubblici” nasce con l’obiettivo di promuovere all’interno del contesto cittadino, forme di arte urbana concepite come riqualificazione e rigenerazione di spazi pubblici e privati abbandonati o in evidente stato di degrado.
“La necessità di regolamentare tale materia – ha detto nella relazione introduttiva l’assessore al Decoro urbano, Valeria Troia – è dettata dal fatto che quello dei murales è un fenomeno giovanile in grande espansione e che è una vera a propria forma d’arte”. L’assessore Troia ha ricordato che l’Unione Europea finanzia la street art come fatto educativo e creativo e che nel 2010 Torino fu capitale europea dei giovani proprio sul tema dei murale. “Gli spazi utilizzati per quella manifestazione sono oggi un museo a cielo aperto”, ha concluso.
La bozza, condivisa con le scuole, le associazioni di categoria, gli albi professionali e le organizzazioni che spontaneamente hanno dato un concreto contributo per la sua stesura, mette insieme elementi della normativa nazionale e le esperienze delle città italiane ed europee che da anni promuovono la valorizzazione della street art, salvaguardandone il valore di espressione artistica in contrapposizione al vandalismo grafico.
Il Regolamento individua le aree dove i murales potranno essere realizzati (spazi pubblici o messi a disposizione da privati, escluso il centro storico, che devono essere pubblicati sul sito del Comune), l’iter procedurale per presentare la domanda, l’idea progettuale che un’apposita Commissione valuterà, i tempi di realizzazione, le modalità di esecuzione e realizzazione delle opere, comunque vincolata alla concessione di un’autorizzazione paesaggistica. I progetti artistici vengono valutati da una commissione di 5 componenti indicati da: Ordine degli architetti, Accademia di belle arti, Ufficio tecnico comunale, Consulta degli studenti e Facoltà di architettura. È prevista la possibilità da parte del Comune di partecipare alle spese ma in misura non superiore al 30 per cento del totale.
La discussione relativa al regolamento sulle arti e i mestieri di strada è stata introdotta dagli interventi dell’assessore alle Attività produttive, Teresa Gasbarro e del dirigente Enzo Miccoli. “Si tratta – ha affermato l’assessore – di manifestazioni che fondono tradizione popolare da salvaguardare e strumenti di valorizzazione culturale e turistica di un territorio, ma che però vanno regolamentate attesa la sempre più numerosa presenza di artisti di strada nella nostra città e la necessità di rendere compatibile lo svolgimento della loro attività nel rispetto della sicurezza e del decoro pubblico”.
Il primo a intervenire nel dibattito è stato Alessandro Acquaviva, per il quale il Comune con questo strumento si avvicina all’Europa e promuove l’espressione artistica. Tuttavia, il consigliere ha evidenziato una criticità nella possibilità per i commercianti di impedire l’esibizione che si svolga vicino alla propria attività, poiché potrebbe comportare tensioni e conflitti. Acquaviva sul punto ha presentato un emendamento, poi approvato, che affida solo al sindaco la possibilità di proibire un’esibizione. Contrario all’emendamento si era detto Fabio Rodante, per il quale prima di tutto vanno tutelati gli interessi di chi ha investito e svolge attività d’impresa.
Prima di passare ai singoli articoli, Tony Bonafede è intervenuto per evidenziare le ricadute positive legate alle espressioni artistiche di strada, “sempre molto diffuse nelle città turistiche. Inoltre – ha aggiunto – si aprono opportunità di lavoro per giovani ed artisti locali e per gli artigiani”.
Il numero legale è caduto mentre si discuteva dell’articolo 7 del regolamento.