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Siracusa, Intervento di Fortunato Minimo a sostegno della proposta di introduzione del reato di omicidio stradale

reato omicidio stradaleRiceviamo e pubblichiamo per intero l’intervento di Fortunato Minimo a sostegno della proposta di introduzione del reato di omicidio stradale.

Ogni anno in Italia muoiono, per le strade, vittime di incidenti, tante quante persone vivono in un paese di 5.000 abitanti.
5.000 morti
300.000 feriti
20.000 disabili gravi
Il Parlamento Europeo ha chiesto all’Italia di ridurre in 10 anni del 40% questi numeri.
A questa richiesta lo stato italiano ha risposto con un sempre calante presidio del territorio e con grave ritardo nell’adeguamento degli organici delle forze dell’ordine e delle norme del codice della strada.
Dopo ogni incidente grave inizia un doloroso ed estenuante iter legale che dovrebbe portare alla individuazione delle responsabilità, alla punizione dei responsabili con pene commisurate alla gravità dei loro reati e ad un equo risarcimento ai familiari.
Anche in questo campo l’Italia si distingue negativamente dal resto dell’Europa, con una giustizia lenta ed approssimativa, che calpesta continuamente la dignità dell’uomo e quei valori che nostra Costituzione declama, e che pretende vengano tutelati.
Poniamoci una domanda e facciamo una riflessione.
Perché in Italia, molti automobilisti che provocano incidenti stradali con colpa grave, causando morti, scappano senza chiamare i soccorsi, ma piuttosto si defilano?
Se un automobilista dopo aver provocato un incidente con colpa e scappa subito senza essere visto da nessuno e per mezzo dell’indagini le forze dell’ordine non riescono a individuare il responsabile entro le 48 ore, non lo possono più arrestare perché “non più in flagranza di reato”.
In più, se il fuggitivo ha pure la “fortuna” che la persona investita viene dichiarata morta sul colpo, non può nemmeno essere accusato del reato di omissione di soccorso.
Ci può essere l’accusa di omicidio colposo, che per il 98% dei casi si risolve con il patteggiamento o con il rito abbreviato, che riducono di 1/3 le pene previste, si aggiungono poi altri benefici di legge che riducono di un altro terzo le pene e arriviamo a sentenze di condanna della media di 2 anni e 8 mesi.
Ci sono leggi incapaci di punire chi scappa e che non tutelano le altri vittime di questi incidenti perché oltre alla persona investita ci sono altre vittime: i familiari. Condannati per tutta la vita al dolore.
C’è da considerare anche il triste aspetto economico.
Considerate le dimensioni e la gravità di questo fenomeno, che oltre al lutto e al dolore provocato ai familiari delle vittime, costituisce un dramma per l’intera collettività con un costo economico assai elevato.
Riteniamo pertanto che, bisogna attuare una giurisprudenza che colpisca adeguatamente i colpevoli, soprattutto una giurisprudenza che possa essere da deterrente per la creazione di condizioni di guide inadeguate, che sono peraltro volontarie.
Bisogna legiferare in modo che, vengano tutelati beni primari quali la vita e l’integrità psicofisica della persona dagli effetti di condotte volontariamente pericolose.
E’ necessario assicurare il valore della sicurezza stradale ad ogni cittadino che, ha il diritto di tornare a casa sano e salvo, come purtroppo non accade oggi.
Occorrono leggi che scoraggino le cause di incidenti e leggi più severi per chi non li rispetta e causa vittime.
Oltre alle leggi sarebbero opportune anche iniziative educative e formative sul come comportarsi civilmente, rivolte ai giovani e agli adulti.
Considerato che è necessario ed urgente colmare questa lacuna normativa e che sono all’esame del Parlamento diversi disegni di legge volti ad introdurre, attraverso la modifica di alcune norme del codice penale e di procedura penale, i reati di omicidio e lesioni stradali nonché l’arresto in flagranza per chi provoca un incidente stradale in stato di grave ebbrezza o di alterazione dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti, che, ribadiamo sono condizioni volontarie.
SI INVITANO
tutti i deputati e senatori nazionali siracusani, i deputati e senatori italiani e in modo particolare i componenti delle commissioni parlamentari competenti, affinchè definiscano in tempi brevi l’iter di approvazione dei disegni di legge in materia di sicurezza stradale e l’introduzione di norme che sanzionino adeguatamente le condotte pericolose di chi si pone alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti causando morte o lesioni gravissime di altre persone.


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