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Siracusa, la I commissione del Csm chiede il trasferimento di Giordano. Deciderà il plenum

SIRACUSA – Due corpose memorie difensive, oltre mille pagine di allegati per contestare “punto su punto” quanto mosso a proprio carico non sono servite. La Prima commissione del Csm ha chiesto al plenum di trasferire d’ufficio per incompatibilità ambientale il procuratore di Siracusa Francesco Paolo Giordano. Le motivazioni non sono state ancora scritte. Ma a quanto riferisce l’Ansa la Commissione porrebbe alla base della sua richiesta la situazione di conflittualità e il rapporto di fiducia che si sarebbe incrinato tra il procuratore e i sostituti firmatari due anni fa di un esposto alla procura di Messina; esposto che è stato tra gli atti da cui è scaturita l’inchiesta che il 6 febbraio ha portato all’arresto dell’ex pm Giancarlo Longo e di altre 14 persone.

Oggi si è riunita la Prima commissione, dove pendeva la pratica aperta il 18 maggio scorso al termine di una serie di audizioni: la delibera è passata con 5 voti a favore e l’astensione del presidente Antonio Leone. Ora la proposta è rimessa al plenum. Da maggio a oggi il procuratore Giordano aveva depositato in Prima commissione due corpose memorie con oltre mille pagine di allegati, ritenendo di contestare punto per punto le prospettazioni del documento con cui era stata aperta la procedura.

Nella stessa ordinanza del gip di Messina che ha portato agli arresti dell’ex pm Longo, vengono riportate le segnalazioni disciplinari di Giordano nei confronti del suo ex sostituto indirizzate alla Procura generale di Catania un mese prima dell’esposto degli otto pm che ha innescato l’indagine della procura messinese. “Ho sempre collaborato con l’autorità giudiziaria di Messina – aveva dichiarato Giordano – alla quale ho trasmesso tutte le segnalazioni e gli atti richiesti come pure ho fatto segnalazioni ai titolari dell’azione disciplinare”. Il procuratore di La Spezia Antonio Patrono, che difende Giordano davanti al Csm, ha detto: “Escludo che alla base di questa proposta di trasferimento vi sia una presunta inerzia o accondiscendenza del dott. Giordano rispetto ai magistrati del suo ufficio coinvolti in gravi vicende giudiziarie perché è stato proprio lui a denunciare tali vicende, come dovrebbe risultare in base a stralci comparsi sui giornali, anche dalla recente misura cautelare emessa dall’autorità giudiziaria di Messina, di cui è già stata chiesta l’acquisizione agli atti della procedura. Aspettiamo quindi di leggere le motivazioni di questa proposta per comprenderne le ragioni”. La decisione finale sarà presa dal plenum del Csm. E difficilmente arriverà prima di un mese.

 

 


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