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Siracusa, lettera aperta del Consigliere Comunale Burti al Sindaco Garozzo

ospedale umberto I siracusa

ospedale umberto I siracusa

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del consigliere comunale di Siracusa Cosimo Burti su alcune problematiche sanitarie nella nostra provincia.

Caro Sindaco,

mi scuserai certamente se con questa missiva, nel ruolo di consigliere comunale eletto dal popolo e soprattutto da semplice cittadino, mi permetto di sottoporre alla tua attenzione una problematica che fa riferimento agli interessi della collettività: quella rappresentata dalla salute dei nostri concittadini e dalle relative risposte che a quest’ultimi vengono date.

Ho avuto occasione, per motivi familiari, di interessarmi di una questione sanitaria risolvibile esclusivamente in ambiente ospedaliero, e mi sono trovato di fronte ad un mondo parzialmente sconosciuto che ha suscitato nel sottoscritto tanta incredulità, fino ad oggi impensabile.

Proverò quindi a raccontarti la mia esperienza personale e le successive notizie di cui sono entrato in possesso e che, a mio modesto giudizio, devono essere sottoposte necessariamente alla tua attenzione nella misura in cui un primo cittadino, quale tu sei, responsabile per legge della salute, non può rimanerne all’oscuro.

Il tutto nasce dall’esigenza di prenotare ad un mio familiare, con regolare impegnativa del medico curante, un esame cardiologico presso il reparto di Medicina Nucleare del nostro ospedale. Apprendo che l’esame non è praticabile perché la struttura in oggetto è chiusa per lavori di ristrutturazione e di riallineamento a normative non ben specificate, o forse non ben comprensibile da chi, come il sottoscritto, non è particolarmente addentro a queste problematiche. Quello che invece comprendo benissimo è la notizia riferitami che non vi è certezza sulla data di riapertura della struttura e che i lavori in corso si protraggono da circa 2 anni. L’alternativa propostami risultava quella di rivolgermi ad una struttura esterna convenzionata parzialmente per la tipologia di esame che avrei dovuto prenotare. La domanda sorge spontanea: in 2 anni quanti esami saranno stati praticati in questa struttura? Ma la cosa diventa sempre più strana nel momento in cui, facendo mente locale e ricercando notizie giornalistiche di quel periodo, appuro che all’atto della chiusura il Direttore Generale dichiarò pubblicamente che i lavori di ristrutturazione si sarebbero protratti per un massimo di 30 giorni. A questo punto, sollecitato anche da un concomitante intervento giornalistico di un deputato regionale teso ad evidenziare numerose lacune all’interno dell’ASP di Siracusa, ho iniziato a raccogliere informazioni a titolo personale per verificare la veridicità di tante lamentele.

In premessa tengo a sottolineare che ho avuto modo di verificare direttamente o per interposta persona che il livello della classe medica, infermieristica e amministrativa del nostro nosocomio non ha nulla da invidiare ad altre strutture di altre province.

Caro sindaco, sei a conoscenza che da circa un anno il reparto di Oculistica non è dotato di un apparecchio per la terapia con laser, costringendo i nostro concittadini, soprattutto i diabetici mi informano, a rivolgersi alla struttura ospedaliera di Avola o a strutture di altre province? Sei a conoscenza che i tempi di attesa, le famose liste, per la colonscopia e gastroscopia sono di semestri e anche oltre? (Onestà intellettuale mi impone di rassicurarti che comunque, se si ha disponibilità economica (all’incirca 150 euro), lo stesso esame si può effettuare in pochi giorni nella stessa struttura e con lo stesso personale). Che gli stessi tempi d’attesa, se non addirittura più lunghi, valgono anche per le TAC, le Risonanze Magnetiche e gli esami Ecografici? E che dire dei reperti istologici che vengono rilasciati a nostri cittadini non prima di 30 giorni? Ancora: che se oggi un paziente decidesse di prenotare una normale visita diabetologica all’ospedale Umberto I° si sentirebbe rispondere che i tempi d’attesa si protrarrebbero al 2017? Una buona notizia comunque te la posso dare: per una visita endocrinologica dovresti attendere solo 6 mesi! Oddio, se poi qualcuno pensasse di anticipare di qualche mese potrebbe andare a Buccheri, a Lentini o a Pachino. Fuori provincia comunque bisogna andarci obbligatoriamente se si deve praticare un ciclo di radioterapia per i nostri ammalati oncologici. Infatti la tanto auspicata apertura del reparto, a dispetto dei roboanti annunci di stampa con cui veniamo sommersi periodicamente sin dall’insediamento dell’attuale management, viene smentita dai fatti: la verità è che, a tutt’oggi, la radioterapia non è stata attivata! Il resto sono solo chiacchiere. Eppure all’atto dell’insediamento dell’attuale manager, costui, invitato in consiglio comunale a partecipare ad un incontro sulla problematica del costruendo nuovo ospedale a Siracusa, dopo aver glissato sull’argomento in questione pensò bene a sottolineare che la priorità sarebbe stata riservata a risolvere le carenze dell’attuale struttura di via Testaferrata. Per carità, nessuno si sarebbe aspettato miracoli, ma quantomeno iniziative tese a ridurre il gap che ci separa dalle altre province vicine.

Caro sindaco, lo sai quanto spende questa Azienda Sanitaria Locale in materia di migrazione passiva dei nostri concittadini ammalati? Quasi 70 milioni di euro l’anno! Appena qualche milione in meno degli anni passati, è stata la risposta pronta fornita dalle stanze dei bottoni dell’ASP a chi ha contestato queste cifre. Qualcuno vuole ricordare a questi signori che la diminuzione è semplicemente dovuta alla crisi economica che attanaglia le famiglie siracusane da qualche anno a questa parte e che quindi limita i trasferimenti a loro spese?

Caro sindaco, nella speranza che con questa lettera il sottoscritto sia riuscito a ragguagliarti più di quanto tu possa essere a conoscenza, concludo con l’invito a prendere in mano una situazione che col silenzio e la connivenza di settori e ambienti, anche politici, che gravitano nel mondo della sanità locale, si avvita in una spirale di inefficienza che i tuoi concittadini non meritano. A mio modesto parere il ruolo politico che rivesti ti fornisce tutti gli strumenti per porre rimedio ad una situazione di precarietà, ai limiti della sopportabilità. E’ passato troppo tempo per non rendersi conto che ci si è incamminati verso una strada di arretratezza che non può non essere portata a conoscenza di chi riveste ruoli atti a porre rimedio alle inadempienze denunciate.

Concludo augurandomi, a differenza di chi ha ipotizzato nell’aereo l’unica medicina utile a risolvere i problemi sanitari nella nostra città, che la sorte ci riservi per lungo tempo la funzionalità dell’autostrada Siracusa-Catania come naturale approdo per tutti quei concittadini che avranno necessità di livelli assistenziali di pari grado a quelli di altre realtà provinciali.


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