SIRACUSA – I lavoratori del Gruppo Salonia , in sciopero dal 21 Settembre, hanno deciso di continuare l’azione alzando il livello della protesta,da semplice fermo a presidio dei due ingressi di Contrada Mostringiano. E’ quanto dichiara Salvo Carnevale – Segretario generale Fillea-CGIL SIRACUSA.
“Assistiamo esterrefatti da diversi giorni ad una totale indifferenza della proprietà che invece di cercare soluzioni condivise, con il sindacato, per stemperare i toni , ha continuato ad ignorare come fossero invisibili i propri dipendenti. A questo va aggiunto lo stile quasi irridente di questi giorni mentre i lavoratori scioperavano ,continuava infatti ad esserci un tranquillo viavai di mezzi esterni che caricavano il materiale. Adesso basta!
Le motivazioni sono le stesse del mese precedente e non sorprende piu’ la regolarità… nei ritardi sugli stipendi. I lavoratori vantano il saldo salariale e irpef di Luglio 2015 ed il mese di Agosto 2015,mentre sta per maturare anche il mese di Settembre. Per alcuni operai ci sono altri crediti prodotti dal precedente contratto edile e per i licenziati dei mesi scorsi vi sono anche i tfr.
La Fillea-CGIL di Siracusa continuera’ a rimanere accanto ai lavoratori . Questo atteggiamento esasperante per i lavoratori non può essere accettato per ovvi motivi : le bollette e i debiti non aspettano i comodi delle imprese sui pagamenti.
Abbiamo inoltre scritto anche al Prefetto, per chiedergli di intervenire in questa situazione ormai insostenibile ed estenuante.
I contratti si rispettano e i dipendenti della li.sa costruzioni ritengono ormai insostenibile questo modo di trattare i lavoratori. Si tenga presente che ormai da quasi 3 anni i lavoratori convivono con questa precarietà che ha certamente incrinato i rapporti ed ha abbassato la pazienza nelle attese contrattuali.
L’auspicio è certamente quello di ritornare a discutere pacatamente ! Noi , nonostante le infamanti, ma ridicole invettive dell’impresa siam ancora disponibili a suggerire soluzioni per superare lo stallo.
Non accettiamo pero’ di essere apostrofati con epiteti irriferibili che sono irrispettosi del pieno diritto dei lavoratori a ricevere con regolarità lo stipendio. Il rischio è principalmente dell’impresa che si carica una responsabilità anche sociale nei confronti delle proprie maestranze nei momenti più complicati , ma carica anche i profitti nei momenti ordinari!”