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Siracusa, successo per il Siracusa book festival. Allo scrittore Giorgio Boatti premio letterario “Appiano”

SIRACUSA – Ottimo successo per il Siracusa Book Festival che si è svolto nella splendida cornice del Castello Maniace di Siracusa. L’altro evento, che ha avuto un eccellente successo di pubblico ma anche di critica è stata la prima edizione del Piazza Armerina Book Festival che si è tenuto al Museo Trigona che ha avuto come madrina Silvana Giacobini. Gli eventi organizzati dall’imprenditore floridiano Damiano Gallo sono stati patrocinati dal Parlamento Europeo, dalla Regione Siciliana, dal Parco Archeologico di Morgantina/Villa Romana del Casale e dei comuni ospitanti e limitrofi. Alle due kermesse letterarie hanno avuto la presenza di oltre 45 autori e relatori che sono stati invitati all’iniziativa culturale. Durante la manifestazione si è parlato del problema delle discariche a cielo aperto presenti in Sicilia e anche nelle nostre zone. Susanna Messaggio volto noto della televisione è stata la presentatrice insieme al direttore artistico Damiano Gallo delle due Kermesse culturali.

  

Soddisfatto il direttore artistico e organizzatore Damiano Gallo che ha dichiarato: “L’evento di Piazza Armerina è stato strabiliante la città mi ha accolto con tantissimo entusiasmo e mi ha ricordato un po’ le mie precedenti iniziative che facevo da politico. Essere ritornato dopo quattro anni e vedere l’affetto caloroso del pubblico mi ha emozionato. Poi tutti gli ospiti illustri da Mario Giordano, Calabresi, Gianni Barbacetto, Toni Capuozzo, tutti gli ospiti che erano lì, Silvana Giacobini, Susanna Messaggio sono rimasti esterrefatti della bellezza del centro storico di Piazza Armerina. Sono contento del patrocinio che ho ricevuto dal Parco Archeologico di Morgantina/Villa Romana del Casale. La cosa più importante avere ottenuto anche il patrocinio del Parlamento europeo e aver dato voce a tutte quelle persone che hanno voglia di affrontare il problema dell’emergenza rifiuti in Sicilia.  Per quanto riguarda la quarta edizione del Siracusa Book Festival il successo è stato inaspettato perché la prima sera c’erano più di 350 persone quindi questa mia idea di fare un festival del libro, un festival della cultura con elementi diciamo pop, glamour perché ho voluto invitare Aldo Baglio e Simona Fallisi che sono due attori comici che tutto il cinema italiano ci invidia mi fa capire che questa è la strada giusta da percorrere per cercare di differenziare questo festival siciliano da quelli che sono i festival un po’ conosciuti in tutta Italia. I siracusani ancora una volta hanno risposto e questo mi fa capire che hanno voglia di questo tipo di iniziative culturali. L’amministrazione siracusana sempre assente e mai presente nei miei confronti – stigmatizza Damiano Gallo -. Il Sindaco Italia è stato invitato ma non ha voluto partecipare. Sono contento che il Parlamento Europeo mi ha mandato l’On. Francesca Donato e l’On.  Carlo Corazza. Sono contento della partecipazione dei Sindaci di Priolo Pippo Gianni e di Solarino Giuseppe Germano e della presenza di Stefania Prestigiacomo abbia accettato ancora di essere ancora la madrina di questa iniziativa culturale così importante perché questo mi ha fatto credere che si possono avere le istituzioni vicine”.

Durante il Siracusa Book Festival si è svolta la sesta edizione del Premio letterario dedicato ad Alessandra Appiano.  Il Premio quest’anno è stato assegnato a Giorgio Boatti con il libro “Abbassa il cielo e scendi”.

“Abbassa il cielo e scendi” è un libro forte, poetico e spietato; un romanzo consapevole di come storia personale e grande Storia non sempre si intersechino quando si parla di disabilità, perché le persone con gravi disturbi mentali rimangono sempre ai margini della vita, in una sorta di eterno presente, senza passato e senza futuro. Il volume di Boatti è una storia che alza il velo sulla quotidianità di una patologia che fa paura, mostra cosa accade nella vita reale quando ci si ritrova a fare i conti con un figlio e un fratello che si è perso l’anima tra le percezioni distorte della malattia. La malattia mentale di Bruno – «schizofrenia» è la diagnosi – e nelle pagine del romanzo fa da controcanto a cinquant’anni di storia d’Italia, spaziando dal periodo della miseria del dopoguerra alla vigilia della Pandemia. Il narratore racconta i primi fallimenti del fratello espulso dal seminario, le sue avventure in un improbabile servizio militare, il lavoro come impiegato comunale, fino a giungere alla condizione di malato di schizofrenia e cioè al ruolo di «pietra scartata». «Dei matti» scrive Boatti, «una volta spariti dalle loro case, non se ne parla più. È come se fossero dei morti rimasti in vita, con l’unica differenza che per i morti facciamo altari, album delle fotografie, celebrazioni. Dei matti no: quelli sono morti da dimenticare al più presto.»

 

 


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