Le frequenti mareggiate e precipitazioni costringono gli inquilini a rimanere in casa o ad adottare stivali di gomma per poter uscire. Un po’ come a Venezia, ma peccato che Augusta non sia Venezia e peccato che non ci siano gondole, ma reflui fognari che dalle abitazioni sversano direttamente in mare. Nel ’68 si registrò l’iniziativa del “progetto Olivotti” per la depurazione delle acque. Progetto, evidentemente, mai messo in atto.
Da qualche anno, in quello che molti cittadini definiscono “lungofogna“, si è sviluppato un vero e proprio lungomare. Finalmente si corre, si pattina, si va in bici, si passeggia. Ma sempre in compagnia di quell’odorino che ricorda cosa viene scaricato nel mare degli Augustani. Finalmente i bar sul molo, musica, il camioncino del gelato. Ma senza un parcheggio adeguato, e allora si parcheggia dove capita, tanto i vigili nelle ore della movida notturna non fanno straordinari. Con tutti i rischi che ne derivano per la sicurezza e l’incolumità pubblica, considerato che il lungomare sarebbe una cruciale via di fuga.