SIRACUSA – I due componenti siracusani del comitato regionale siciliano di Legambiente, Enzo Parisi e Paolo Tuttoilmondo, intervengono sull’affondamento della nave portarinfuse battente bandiera panamense “Mustafa Kan”, in seguito all’incidente occorso nella notte tra giovedì e venerdì al largo della costa siracusana. La nave trasportava fertilizzante del tipo fosfato di ammonio.
Per i due dirigenti dell’associazione ambientalista, “l’affondamento della nave Mustafa Kan, con il suo carico di circa 8 mila tonnellate di fosfato d’ammonio, avvenuto il 23 settembre al largo della riserva marina del Plemmirio, ripropone ancora una volta il grande rischio che il transito di unità navali – specialmente se petroliere – rappresenta per il mar Mediterraneo e per le aree marine e costiere più preziose e delicate”.
In una nota congiunta spiegano che la : “Se è consolante sapere che l’intero equipaggio della nave panamense è stato tratto in salvo, restano però le preoccupazioni per le eventuali conseguenze che il carico di fertilizzanti ed il rilascio del carburante di bordo (presumibilmente qualche centinaio di tonnellate di fuel e di gasolio, oltre alle decine di tonnellate di chemicals e lubrificanti) potrebbero comportare per l’ambiente marino e costiero”.
Legambiente, come già ebbe a dire in occasione dell’incaglio della nave petroliera Gelso M a Santa Panagia nel marzo di quattro anni fa, ritiene indispensabile stabilire con apposite norme le rotte che le navi devono seguire nel transitare nelle aree più sensibili, al fine di “evitare la compromissione o la totale perdita dei patrimoni ambientali” e vigilare attentamente affinché tali norme vengano rispettate.
Dopo quest’ultimo grave incidente, Legambiente richiede agli enti preposti delle misure specifiche: disporre a mezzo di droni la frequente vigilanza aerea dello specchio acqueo interessato al fine di rilevare la presenza e rimuovere gli eventuali rilasci di idrocarburi e di altri inquinanti; disporre le indagini scientifiche del caso per monitorare i possibili effetti del fosfato di ammonio su flora e fauna; accertare e rendere note le cause dell’affondamento della nave; richiedere ed ottenere dall’assicurazione nave il pagamento di tutte le spese necessarie per le attività di cui sopra.