Dal 18 non si correrà negli ippodromi per protesta nei confronti del MIPAAF

La maggioranza delle società di corse titolari della gestione degli ippodromi italiani, ANI, Coordinamento Ippodromi, Federippodromi e Uni, comunicano che a far data dal 18 aprile, nei suddetti ippodromi cesserà l’attività ippica. Il MIPAAF è l’esclusivo responsabile della chiusura dei tanti impianti e del blocco delle corse circostanza storica mai verificatesi prima d’ora.
Le società di corse da mesi evidenziano con forza che ulteriori riduzioni dei corrispettivi loro spettanti per i servizi resi (pur disponendo il Mipaaf di risorse aggiuntive) avrebbero reso impossibile la continuità aziendale. Il Mipaaf, con l’intento di sottrarsi al confronto e procedere a ingiustificati tagli delle risorse, vuole imporre alle società di accettare spettanze insufficienti con modalità e tempi di pagamento inaccettabili.
I vertici del Ministero si sottraggono al confronto – da mesi le associazioni chiedono di essere ricevute senza alcun esito – e, intraprendendo “motu proprio” il combinato di pareri e sentenze, procedono con atti unilaterali e illegittimi che intendono imporre abusando della posizione dominante e della dipendenza economica delle società di corse. Le società – si legge – esercitano, da gennaio, l’attività in assenza di contratto e senza percepire alcun corrispettivo. Non vengono onorati gli impegni contrattuali del 2015 (i corrispettivi corse sono state decurtati) e le società devono ancora incassare corrispettivi a partire dal mese di agosto del 2015. Siffatto stato, la riduzione delle risorse e la natura del rapporto che si vuole imporre, rendono impossibile la sottoscrizione delle irricevibili proposte ministeriali. Di contro le società vedrebbero compromesso di corse il loro equilibrio economico-finanziario. In mancanza di un radicale mutamento delle posizioni del Ministero – scrivono -, in tal senso si chiede un autorevole intervento del Ministro, le società di corsa, dopo la sospensione, saranno costrette a cessare la loro attività. Il Mipaaf sta decretando la fine dell’ippica italiana provocando gravissime conseguenze a migliaia di famiglie, che operano nel settore, e sta mettendo a rischio l’esistenza del patrimonio equino nazionale”.