Siracusa, rinvio dimensionamento scolastico, dal territorio richieste di confronto


SIRACUSA – Si susseguono gli interventi di sindacati di categoria e comitati del territorio sulla questione del piano di dimensionamento della rete scolastica regionale, a fronte della notizia della decisione del governo regionale di congelare il quadro e rinviare di un anno, all’anno scolastico 2019/2020.
Il comitato siracusano di genitori di alunni, chiamato “Una scuola con tutti“, presieduto da Prospero Dente, fa sapere: “Continuiamo su una logica di confronto, motivo per cui questo comitato ha visto la sua luce lo scorso dicembre e chiediamo, nuovamente, la necessità di istituire un tavolo di confronto sul tema della razionalizzazione della rete scolastica. Apprendiamo, oggi, dagli organi di stampa, di un atto d’indirizzo, motivato dal voler sanare delle criticità nel mondo scuola, ma in realtà ne apre altre”.
“Abbiamo già chiesto un incontro all’assessore Boscarino e nei prossimi giorni ribadiremo anche a lei la necessità di un confronto produttivo tra gli attori del sistema scuola. Noi genitori viviamo, al pari dei docenti e dei dirigenti, giornalmente la scuola – evidenzia il comitato -. Delle scuole che frequentano i nostri figli ne conosciamo i pregi e i difetti. Occuparsi di politiche scolastiche non è semplice, ma non impossibile, occorre programmare, ma non da soli, ognuno con la propria competenza, l’amministrazione, i dirigenti, i sindacati e Usr”.
Il comitato torna sulla recente vicenda che ha coinvolto istituti comprensivi del capoluogo, tra doppi turni e trasferimenti di plesso. “Non si possono spostare bambini e docenti come pacchi postali. Siamo contenti, che oggi, l’Amministrazione voglia intraprendere questo percorso, dato che tutte le scuole di Siracusa vivono una situazione di irregolarità, ed è per questo che non sono agibili. Tutto nasce, infatti, nel lontano 2000 con l’avvento dei Comprensivi e i dirigenti, per dar vita ai tre ordini di scuola, hanno utilizzato il contenitore scuola affidato e autorizzato solo per la scuola secondaria di secondo grado, ad esempio, anche per infanzia e primaria. Oggi più di ieri urge una concertazione fra le parti. Chiediamo, quindi, al Provveditore agli studi – conclude il comitato – di convocare Lui tutti i soggetti interessati, per iniziare una programmazione concreta delle scuole della città mettendo insieme la razionalizzazione dei pressi e quella della rete scolastica. Siamo fiduciosi che questo spirito di collaborazione possa essere intrapreso, con gli Enti locali, non in un’ottica di scontro sterile ma di confronto proficuo per l’intero sistema scolastico cittadino”.
Ieri interveniva a riguardo anche il sindacato di categoria della Cisl scuola Ragusa Siracusa, con il segretario generale Giovanni Migliore. “Abbiamo appreso tramite gli organi di stampa della decisione del governo regionale di congelare per un anno il dimensionamento della rete scolastica nell’intera regione – ha commentato Migliore – Riteniamo indispensabile e non più rinviabile un confronto, con i comuni e i liberi consorzi, su tutto il territorio ragusano e siracusano per avviare un percorso di razionalizzazione evitando di arrivare alla prossima scadenza senza soluzioni o con rimedi che possono essere peggiori del male”.
“Serve un confronto serio e responsabile che metta al centro le esigenze dell’utenza e del personale per attivare un piano che riordini le scuole nel territorio per almeno i prossimi cinque anni. La scuola – ha aggiunto il segretario della Cisl Scuola territoriale – deve consentire ai cittadini del domani di sviluppare le proprie capacità offrendo un servizio all’altezza della società. Edifici scolastici a norma e sicuri, recupero della dispersione scolastica e offerta formativa adeguata che preveda il tempo pieno e una buona e vera alternanza scuola-lavoro devono diventare elementi fondamentali per una scuola moderna, efficace ed efficiente”.
“La Cisl Scuola chiede a tutte le amministrazioni locali – ha concluso Migliore – un immediato e responsabile confronto con il coinvolgimento delle scuole interessate, dell’ufficio scolastico competente e del sindacato. I ritardi penalizzano pesantemente sia gli alunni che i lavoratori della scuola”.
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