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Siracusa, annullato Pride 2021 per la pandemia. I portavoce: “Avremmo dovuto dare forza al ddl Zan”

SIRACUSA – “Il Comitato del Siracusa Pride, proprio in considerazione di quanto il corteo sia espressione di libertà ed affermazione dei diritti Lgbt+, riflettendo che nelle attuali condizioni epidemiologiche di impennata dei contagi da Covid19 non sarebbe possibile garantire adeguate misure di sicurezza per l’affluenza dei partecipanti, investendosi di una grande responsabilità, ha deciso di rinunciare a svolgere sia il corteo previsto per il 12 settembre prossimo, che iniziative alternative in forma statica che ne snaturerebbero il significato, intraprendendo comunque attività di informazione ed educazione “Verso il Pride 2022″”.

Questa la scelta, come lo scorso anno, resa nota stamani attraverso un comunicato stampa dai portavoce del comitato del “Siracusa Pride”, segnatamente il presidente di Stonewall Siracusa, Alessandro Bottaro e la presidente di Arcigay Siracusa, Lucia Scala, a nome del comitato composto anche da: Amnesty International – Gruppo Italia 85, Arci, Arciragazzi Siracusa 2.0, Ass. Culturale A Bedda Sicilia, Astrea in memoria di Stefano Biondo, C.A.V. Ipazia, CGIL, Cobas Scuola Siracusa, Giosef Siracusa, No all’Odio – Movimento di contrasto ai discorsi d’Odio, R.E.A.(Rete Emporwerment Attiva) – Rete Degli Studenti Medi, UIL, Unione Degli Studenti Siracusa, Zuimama Arciragazzi.

Dichiarazioni congiunte che vedono le due associazioni Lgbt+ e l’intero comitato unite nel pensiero espresso da Bottaro e Scala: “Siamo corpi in movimento, siamo orgoglio, identità, spesso non previste e sottaciute.  Siamo un fiume di musica e colore che contamina positivamente le strade dei Pride, dove ognuno trova espressione e libertà. A malincuore e con profondo dispiacere abbiamo deciso di non fare nessuna manifestazione che non contenga al suo interno il corteo, cuore delle identità di tutte le persone Lgbt+ e fulcro vivo della storia, dai moti di Stonewall fino ai giorni nostri. Oggi più che mai, avremmo avuto bisogno di esprimere noi stessi, le nostre identità, le nostre famiglie. Avremmo dovuto dare forza al ddl Zan che rischia la morte in culla. Tutto questo avremmo dovuto fare, ma ci siamo arresi al nostro senso di responsabilità ed alle nostre coscienze consapevoli dei limiti che il periodo ci impone. Ciò non esclude che, stiamo già lavorando a numerosi eventi, alcuni che sosterranno il dibattito a favore del ddl Zan, ed altri che ci traghetteranno “Verso il Pride 2022″, dove finalmente potremo scendere nuovamente nelle strade e nelle piazze con la nostra favolosa presenza ed i nostri meravigliosi arcobaleni a sei colori, a dispetto degli ignoranti e omofobi di turno. Continueremo a lavorare rimanendo presenti sul territorio collaborando con tutte le associazioni del Comitato per assicurare la tutela dei diritti di tutti. Non riusciremo a colorare le strade nemmeno quest’anno ma la nostra voce continuerà a farsi sentire sempre più forte”.


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