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Siracusa, successo per “Cesare deve morire”. In tanti alla prima del Sicilian Shakespeare festival

SIRACUSA – “Se la civiltà di un Paese si misura dalle condizioni delle sue carceri, quella dell’Italia è ad un livello molto basso”. A riportare questa frase attribuita a Voltaire è stato ieri sera Peppino Ortoleva, ospite speciale della sezione cinema del “Sicilian Shakespeare Festival”. Dopo la conferenza stampa di presentazione a Villa Reimann, il via ufficiale alla quarta edizione con il film “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani girato una dozzina di anni fa nel carcere romano di Rebibbia. Una pellicola seguita con particolare attenzione dai numerosi presenti, i quali hanno avuto modo di apprezzare le doti recitative dei detenuti. La proiezione all’ex convento dei carmelitani scalzi di Ortigia, una delle quattro location aretusee della rassegna di cinema e teatro shakespeariana (le altre sono il “Biblos Cafè”, il “Gagini” e il “Piccolo Teatro Elvira”).

“Questo è un film civile – ha sottolineato Ortoleva – perché ci fa vedere il Giulio Cesare di Shakespeare in un modo diverso da qualunque altra pellicola e ci ricorda che i detenuti devono essere trattati con dignità. Quando si vedono queste persone amare così tanto l’arte e avere potenzialità straordinarie, a volte il carcere può sembrare uno spreco umano. In Italia, da inizio anno si sono suicidate 62 persone, tante quanto nel 2023. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questa piaga. La situazione delle strutture di pena italiane è catastrofica”. A fare gli onori di casa è stato Giuseppe Briffa, curatore della rassegna cinematografica. Dopo il saluto di benvenuto, ha dato la parola a Walter Mulè, il quale ha illustrato per sommi capi la storia dell’ex convento dei Carmelitani scalzi; poi ha parlato Lorenzo De Benedictis dell’associazione “Cinedrome”.

Il film è stato seguito con attenzione dai numerosi presenti. Prossimo appuntamento nella location di via San Pietro il 7 agosto per il primo spettacolo teatrale, “Tutto Shakespeare” con Salvo Sesto e Rosaria Salvatico per la regia di Luciano Bottaro, ideatore e direttore artistico del festival. Poi tanti altri eventi a Siracusa ma anche a Ragusa, Catania, Palermo e Messina, le altre città siciliane che hanno aderito alla manifestazione. L’atto finale il primo settembre con la gara dei monologhi per giovani talenti under 21 premio “Valentina Lo Manto” e lo spettacolo “Ofelia nostra contemporanea”. Un grande mese di agosto per una rassegna che, nelle intenzioni degli organizzatori, dovrà arrivare presto a coprire tutta la regione.


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