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Azione cattolica inizia l’anno sociale

gurrieri-300x300SIRACUSA – Il presidente diocesano dell’azione cattolica dell’Arcidiocesi di Siracusa Raffaele Gurrieri augura un buon inizio di anno sociale a tutti gli appartenenti dell’azione cattolica. In una nota inviata alla stampa Gurrieri dichiara: “Buon anno associativo a voi tutti. Che sia un anno pieno di grande inquietudine e soprattutto, così come esortati dallo stesso Papa Francesco, proiettati ad uscire fuori. Una sana inquietudine, quella che ci permetterà di accarezzare chi ne ha bisogno, che non ci farà vivere in mondi esistenziali chiusi o in parrocchie vissute come fortini, luoghi riservati o riserve indiane, ma in luoghi di accoglienza, in luoghi dove batte il cuore dell’umanità e dove essa combatte l’ordinarietà della vita. Siamo chiamati ad abbracciarla questa vita, anche quando diviene complicata e difficile, e siamo chiamati a cambiarla, guardandola attraverso gli occhi di un Cristo che deve entrare fin dentro i cuori. Solo in questo modo faremo bella l’AC e l’AC farà bella la vita delle persone. Quest’anno il cammino associativo esorta l’Azione Cattolica – aggiunge Gurrieri –  ad uscir fuori e seminare con coraggio. C’è lo dice il Vangelo di Matteo quando racconta di un Gesù che costringe i discepoli a prendere il largo con la propria barca, mai lasciandoli soli, mai abbandonandoli nella paura scaturita da momenti e periodi di grandi incertezze. L’esempio da seguire, allora, è quello di un seminatore che esce a seminare non calcolando neppure dove andrà a cadere il seme, non preoccupandosi né dei frutti né della resa. L’AC deve uscire sulle strade della vita quasi con l’atteggiamento di un folle innamorato di Dio, che segue un Cristo inchiodato ad una croce, che sembrerebbe segnare una sconfitta, ma che è essa stessa speranza di quell’indissolubile abbraccio per tutta l’umanità. Come AC, allora, siamo chiamati ad essere seminatori senza paura, abbracciando, a nostra volta, le periferie dell’umanità. “L’insoddisfazione non è una colpa, ma una distinzione spirituale, un preannuncio di grazia. Le più belle pagine della Chiesa- ricorda Don Primo Mazzolari in << La più bella avventura>> –  furono scritte da anime inquiete…. Ma se si pensa che ogni grande vera passione, non può ridurre questo tono, c’è da chiedersi se, spegnendo l’inquietudine non si spenga pure lo Spirito. Questi cuori eternamente delusi sulla Terra sono una preda preziosa di Dio”.

Salvo Pappalardo


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