Ogni mattina al centro di accoglienza di Mineo si ripete un rito indecoroso : alle sei, diversi mezzi di “fortuna” attendono l’uscita degli “ospiti” per arruolarli nell’enorme esercito di lavoratori agricoli in nero, per la misera paga di 10 euro. Altri ospiti iniziano a camminare a piedi per raggiungere i campi e tutto questo davanti a decine di militari che sorvegliano la zona; le forze dell’ordine hanno diverse volte fermato alcuni camion che sotto tendoni trasportano di nascosto gli immigrati verso i “campi di lavoro”; al commercio di vite ormai palese che giornalmente vediamo da costa a costa, si inserisce lo sfruttamento cinico di “datori di lavoro”, che vedono la “consensuale indifferenza ” dei preposti alla sicurezza, come arma a loro favore per la tratta di lavoratori immigrati.
Se questo è un uomo.
Giovanni Parentignoti