Dalle prime ore della mattinata odierna personale della Direzione Investigativa Antimafia di Catania sta eseguendo il decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione, emesso accogliendo la proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale formulata dal Direttore della DIA, Generale Nunzio Antonio FERLA, nei confronti del un pericoloso esponente di spicco della mafia etnea COCIMANO Orazio Benedetto, di anni 51, nativo di Catania, al vertice dell’organizzazione mafiosa SANTAPAOLA – ERCOLANO.
Nel mese di luglio 2014 COCIMANO Orazio Benedetto era stato tratto in arresto dalla Squadra Mobile della Questura di Catania nell’ambito dell’operazione “Ghost” poiché gravemente indiziato del reato di fittizia intestazione di società operanti nel settore delle costruzioni edili, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali e di agevolare la commissione dei delitti di riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Reato commesso in concorso e con l’aggravante di essersi avvalso delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa SANTAPAOLA – ERCOLANO. Il predetto, successivamente all’arresto di LA CAUSA Santo, di PUGLISI Carmelo e (nell’ambito dell’operazione “Iblis”) di ARCIDIACONO Francesco Carmelo detto “Francu u Salaru”, raggiungeva il vertice operativo dell’organizzazione mafiosa Santapaola – Ercolano diventando, alla fine del 2009 fino al 2011, reggente operativo dell’ala militare della “famiglia”, nonché detentore della “cassa degli stipendi”.
Più volte arrestato, già nella metà degli anni ’90 ed in seguito nell’anno 2011, per il reato di estorsione, COCIMANO Orazio Benedetto, in data 03.05.2000, era stato raggiunto da una nuova ordinanza di misura cautelare nell’ambito dell’operazione di Polizia “Orione 3” per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, quale affiliato al Clan Santapaola, ed associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Particolarmente vicino al pericoloso boss santapaoliano Maurizio ZUCCARO, il collaboratore Santo LA CAUSA, del quale sarebbe stato il successore in seno all’organizzazione, lo ha indicato come componente del gruppo di fuoco che nel 1996 uccise Luigi ILARDO, confidente del Col. CC Riccio, negli anni della ricerca dell’allora latitante capo di cosa nostra Bernardo PROVENZANO, e la cui vicenda costituisce oggetto di discussione nel noto processo sulla presunta trattativa Stato-Mafia. Il medesimo collaboratore ne riferisce un ruolo anche nell’omicidio del rampollo dei SANTAPAOLA, Angelo.
Il COCIMANO è stato, inoltre, più volte sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di PS con obbligo di soggiorno, nel 2011 e nel 2013.
La ricostruzione del profilo criminale di COCIMANO Orazio Benedetto unitamente agli approfonditi accertamenti patrimoniali, estesi anche al suo nucleo familiare, svolti dal personale D.I.A., che hanno consentito di verificare la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati, l’attività svolta e gli arricchimenti patrimoniali di COCIMANO è stata positivamente valutata dal Tribunale di Catania che ha, con il provvedimento ablativo in corso di esecuzione, disposto il sequestro dei beni complessivamente stimati in oltre 2.000.000,00 di euro, beni fittiziamente intestati a prestanome e consistenti in nr.4 (quattro) società operanti nel settore dell’edilizia, nonché autovetture, motoveicoli, conti correnti e altri rapporti finanziari in corso di quantificazione.