Dimensionamento scolastico, c’è il decreto assessoriale: ecco gli istituti soppressi nel Siracusano


SIRACUSA – Con decreto firmato oggi dall’assessore regionale all’Istruzione, Mimmo Turano, è stato approvato il Piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica della Sicilia per l’anno 2024/2025, reso necessario dalla legge di bilancio statale 2023. Nella provincia aretusea, rispetto a quanto finora previsto, manterrà l’autonomia l’istituto comprensivo “Archimede” di Siracusa, come, almeno per il prossimo anno scolastico, gli istituti superiori “Insolera” di Siracusa e “Moncada” di Lentini.
Pertanto sono otto gli istituti, tutti comprensivi, che vengono soppressi, con i rispettivi plessi aggregati ad altri istituti dello stesso comune (vedi elenco allegato al decreto assessoriale). Si tratta di due scuole di Siracusa (comprensivi “Martoglio” e “Chindemi”), una ciascuna ad Augusta (comprensivo “Todaro”), Avola (circolo didattico “De Amicis”), Floridia (comprensivo “Volta”), Lentini (comprensivo “Vittorio Veneto”), Noto (comprensivo “Volta”) e Pachino (comprensivo “Brancati”).
Il Piano definitivo, dopo aver ricevuto il via libera dal Ministero dell’Istruzione e condiviso ieri con l’Ufficio scolastico regionale, prevede una riduzione di 75 istituzioni scolastiche in Sicilia, puntando sulla “verticalizzazione” delle direzioni didattiche (primarie) e delle scuole secondarie di primo grado (medie) in istituti comprensivi. Ci sono ulteriori novità, come erano state diverse le novità tra le proposte delle conferenze provinciali e la revisione della conferenza regionale. Infatti, “il decreto Milleproroghe del 30 dicembre scorso (governo Meloni, ndr) – si legge nel comunicato stampa della Regione – ha consentito di mantenere, esclusivamente per l’anno scolastico 2024/25, un ulteriore numero di autonomie scolastiche fino a un massimo del 2,5 per cento dei posti di Ds (dirigenti scolastici, ndr) e Dsga (direttori dei servizi generali e amministrativi, ndr) già assegnati alla Sicilia dal decreto interministeriale n. 127 del 2023, ossia 18 in più dei tagli previsti. Per il prossimo anno, quindi, sarà salvata l’autonomia di 15 istituti superiori, che rientreranno però nel piano di dimensionamento nel 2025/26, e di tre istituti comprensivi delle aree metropolitane di Catania, Messina e Palermo“.
Quanto al complessivo piano di dimensionamento, l’assessore regionale Turano rassicura che non ci sarà alcuno stravolgimento nella vita concreta degli studenti, delle loro famiglie e del personale scolastico: “Vorrei confermare che non chiuderà alcun plesso scolastico. Le istituzioni soppresse giuridicamente saranno verticalizzate in istituti comprensivi, come previsto per legge, garantendo un’offerta formativa più ampia e ricca a beneficio di tutti gli studenti. Inoltre, laddove possibile, si è proceduto all’aggregazione di intere direzioni didattiche a istituti comprensivi preesistenti, con la conseguente confluenza naturale nell’istituto di nuova formazione del personale Ata e di tutti i docenti titolari, assicurando il rispetto della continuità didattica e la stabilità delle posizioni dei lavoratori“.