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Fermati tredici scafisti dello sbarco del 16 ottobre

 

marina militare

Nella giornata del 16 ottobre un peschereccio con 171 persone a bordo più 14 membri di equipaggio, proveniente dalle coste egiziane e diretto verso quelle italiane, è stato intercettato dalla corvetta Fenice, unità del 29° gruppo navale dell’Operazione Mare Nostrum, al largo delle coste siciliane a circa 120 miglia a sud-est di Capo Passero.

Il Peschereccio, apparso fin da subito sovraffollato, oltre che in precarie condizioni di galleggiabilità e stabilità, ha indotto il Comandante di Nave Fenice, Tenente di Vascello Claudia Di Paolo, a dichiarare lo stato di emergenza e a predisporre l’Unità al soccorso dei migranti e al controllo del rischio biologico.

Portati a bordo i 171 migranti, tra cui donne e bambini, ulteriori 14 uomini si dichiaravano “equipaggio” del peschereccio e, con fare sospetto, si rifiutavano di salire a bordo della corvetta della Marina Militare. Il Comandante, valutato il comportamento sospetto dei sedicenti 14 membri dell’equipaggio del peschereccio, in stretto coordinamento con il Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Siracusa, Dott. Antonino Nicastro,  esercitava i poteri di polizia in alto mare, consistenti nell’inchiesta di bandiera con diritto di visita, con l’obiettivo di individuare eventuali elementi di responsabilità afferenti al reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

I fucilieri della Brigata Marina San Marco, inviati a bordo del peschereccio, riscontravano l’allagamento di alcune zone interne a causa di una infiltrazione di acqua dall’asse dell’apparato motore, una perdita di gasolio e l’avaria dell’impianto elettrico e per tali ragioni trasbordavano i 14 membri dell’Equipaggio, tutti egiziani, a bordo di nave Fenice e assicuravano il peschereccio a rimorchio della stessa Unità militare.

Dalle dichiarazioni spontanee dei migranti, rese a bordo durante il trasferimento nel porto di Augusta, sono emerse determinanti indicazioni comprovanti le responsabilità di alcuni dei 14 membri dell’equipaggio, collusi con le organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani via mare.  Si è appreso che il viaggio è iniziato il 7 ottobre su un primo peschereccio partito dalla Turchia e il 10 ottobre è avvenuto, al largo delle coste egiziane, il trasferimento sul peschereccio fermato, diretto verso le coste italiane.

Giunti nel porto di Augusta i 14 membri dell’equipaggio del peschereccio sono stati consegnati agli uomini del Gruppo Interforze per il Contrasto all’Immigrazione Clandestina presso la Procura della Repubblica di Siracusa, costantemente aggiornati sull’evolversi della attività di indagine avviata a bordo di nave Fenice.

Il Gruppo Interforze, dopo  ulteriori indagini,  ha proceduto al fermo di 13 soggetti con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione Clandestina e al sequestro del peschereccio.

Il contrasto alle organizzazioni criminali è anche una missione dell’Operazione Mare Nostrum e dal 18 ottobre 2013 ad oggi sono 351 gli “scafisti” arrestati e 9 le imbarcazioni maggiori sottratte alla rete di criminali che lucrano sul traffico di esseri umani via mare. Un risultano raggiunto grazie soprattutto ad una stretta collaborazione tra la Marina Militare e le Procure della Repubblica Catania e Siracusa.

 Salvatore Pappalardo

 

 


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